(Teleborsa) – La banca centrale giapponese manterrà i tassi di interesse su livelli molto bassi fino alla primavera del 2020 di fronte a una inflazione che stenta ad alzarsi. L’istituto guidato da Haruhiko Kuroda in precedenza non aveva specificato quanto a lungo avrebbe mantenuto fermo il costo del denaro, limitandosi a citare “un periodo di tempo prolungato”.
All’inizio di Aprile, la Bank of Japan (BoJ) ha rivisto al ribasso la propria valutazione in 3 regioni su 9 a causa dei timori sul rallentamento globale. Si tratta del maggior declassamento in sei anni. La banca centrale ha spiegato che si sta ampliando il colpo accusato dalle esportazioni e dalla produzione industriale a causa della frenata della domanda estera.
Secondo il governatore Kuroda l’economia dovrebbe continuare a espandersi moderatamente grazie ad una robusta domanda interna che compensa la debolezza delle esportazioni. “L’inflazione core dovrebbe accelerare gradualmente fino al 2%, in quanto il divario tra produzione e offerta rimane positivo e le aspettative di inflazione a medio-lungo termine aumentano” – aveva spiegato il banchiere durante una riunione trimestrale dei direttori regionali della BOJ. La banca centrale ha tuttavia avvertito che l’indebolimento della crescita globale e il riacutizzarsi delle tensioni commerciali stanno mettendo a dura prova alcune regioni giapponesi la cui economia dipende dalla domanda estera.