(Teleborsa) – Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, a giugno 2019, c’è stata una caduta dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 111,6 a 109,6, il livello più basso da luglio 2017; un dato commentato con molta preoccupazione da parte di consumatori ed imprese.
Confcommercio sottolinea che “il peggioramento sulla fiducia di consumatori è grave per la componente legata alle prospettive future, la parte più impattante sui comportamenti d’acquisto”. “Il comune deterioramento (Italia-UE, Ndr) – aggiunge – non può confortare visto che aumenta in generale la probabilità di rallentamento di tutto il sistema economico continentale”.
Pensiero simile, quello della Confesercenti, secondo cui “c’è un’incertezza crescente, si conferma il progressivo deterioramento del clima di fiducia. Sul versante dei consumatori continua a prevalere il pessimismo, che si manifesta con una bassa propensione alla spesa“. Discorso completamente diverso per le imprese che “diversificano le situazioni, con un forte peggioramento nelle costruzioni ed un miglioramento nel commercio al dettaglio, e proprio in questo settore c’è un miglioramento riguardante la componente delle attese di ordini e vendite, influenzate dall’arrivo della stagione turistica”. Secondo Confesercenti, “servirebbe una svolta per restituire fiducia alle famiglie e alle imprese. Il calo della fiducia rischia di riflettersi negativamente sulla nostra economia”.
Dal canto suo, Codacons sostiene che “la situazione politica del paese sta avendo ripercussioni sul clima di fiducia degli italiani e delle imprese”. Il presidente Carlo Rienzi che continua dicendo “con una fiducia così bassa, i consumi appaiono sempre più a rischio, le famiglie tenderanno sempre a rimandare gli acquisti in attesa di tempi migliori”. Un segnale negativo, oltre i continui scontri tra Lega e M5S, che minerebbero l’ottimismo dei consumatori e le aspettative sul futuro, per Rienzi è anche “la fiducia che scende a ridosso della partenza dei saldi estivi, su cui i commercianti ripongono grandi speranze dopo l’ultimo, disastroso, periodo”.