(Teleborsa) – Cambia il giocatore, ma non cambia il risiko che dovrebbe portare a ridisegnare la nuova mappa dei produttori di automobili.
e (Grippo PSA) hanno confermato stamane che sono in corso colloqui intesi a creare un gruppo tra i leader mondiali della mobilità. Il potenziale accordo porterebbe alla nascita di un gruppo automobilistico da 50 miliardi di dollari, in grado di vendere quasi 9 milioni di auto e di piazzarsi al quarto posto nella classifica globale dei costruttori.
Una notizia che sta galvanizzando i due titoli quotati in Borsa: FCA a Piazza Affari sta guadagnando oltre 9 punti percentuali dopo il balzo del 7% registrato a Wall Street ieri. Perché la notizia era già stata preannunciata dal Wall Street Journal e poi confermata da entrambi i gruppi stamane. Peugeot a Parigi corre del 6%.
Soddisfatti i sindacati italiani e francesi che però avvertono di tutelare l’occupazione.
“Questi contatti con un grande gruppo industriale sono positivi. La fusione non deve però mortificare i risultati raggiunti in questi anni. Devono esserci piani che prevedano sviluppo e non riorganizzazione e sacrifici per gli stabilimenti italiani”, ha dichiarato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. D’accordo all’operazione Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, che ricorda “le priorità sono rilanciare sviluppo e produzione in Italia e tutelare l’occupazione“. Per il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, non c’è da preoccuparsi. “Il possibile accordo tra FCA e PSA – afferma – apre scenari positivi per l’utilizzo delle tecnologie. Se e quando si farà vedremo le conseguenze, quando c’è crescita non ci possono essere preoccupazioni”. La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, spera che i colloqui si concludano positivamente: “Siamo davanti ad una operazione che se va in porto è davvero imponente, davvero importante, per l’azienda e per tutto il Paese.
Il sindacato francese parla di fusione che “sarebbe nell’interesse degli azionisti” dei due gruppi automobilistici. Jean-Pierre Mercier, rappresentante del sindacato francese CGT, nel gruppo PSA, intervistato in diretta da BFM-TV, ha dichiarato: “Noi non smetteremo di combattere per i nostri interessi, tutti devono esserne consapevoli”. A suo avviso la fusione rischia di mettere a rischio i posti di lavoro, gli stipendi, i “diritti collettivi dei dipendenti in Francia come in Italia”. In quanto dipendenti “abbiamo interessi comuni da difendere” – ha avvertito il sindacalista -.
Meno rigida la posizione del governo francese che aveva messo pesanti condizioni nelle trattative con Renault. In una nota il ministero dell’Economia guidato dal Bruno Le Maire sottolinea di seguire “con attenzione e apertura” le discussioni in corso tra i due gruppi dovuta anche al “movimento di consolidamento mondiale del settore nel quale la Francia vuole occupare il posto che le spetta”. Più cauto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli che si è limitato a dire: “Sulla trattativa FCA-PSA stiamo osservando quello che accade. E’ una operazione di mercato, credo sia corretto in questo momento non rilasciare dichiarazioni“.
(Foto: Mauritz Antin / rclassenlayouts)