(Teleborsa) –
Lo ha spiegato Luigi Francesco Cantamessa Armati, Direttore generale Fondazione FS Italiane, in una intervista rilasciata a Teleborsa.
Ingegner Cantamessa, come moderatore del Forum ha lanciato il tema del corridoio Adriatico.
“Sì questa volta la Fondazione delle Ferrovie dello Stato, che custodisce la memoria e la storia della nostra rete ferroviaria italiana, ha fatto qualcosa di più: ha tirato fuori dagli archivi e dagli scrigni di famiglia delle grandi proposte di grandi traffici, che già esistevano via ferro e che oggi possono essere immaginati riattualizzati, basati sulle nuove tecnologie, per riscoprire delle modalità, tanto antiche quanto moderne. Pensiamo solo all’inoltro a carro singolo: oggi siamo abituati a treni completi, grandi hub di piattaforme logistiche, gli interporti, nati ed efficientati a partire dagli anni 80, le casseforme mobili, il container, ma la primigenia forma di trasporto ferroviario del treno merci era il carro singolo con il portellone aperto, all’interno del quale le industrie e gli spedizionieri posizionavano colli, merci, talvolta viventi talvolta surgelati, che raggiungevano con una maglia di interscambi fittissima tutti i principali “centroidi” europei. Il trasporto a carro diffuso, poi, è morto, a causa degli over costi che l’appesantimento di un sistema labour intensive, dove per manovrare un carro erano necessari al contempo quattro, cinque o sei ferrovieri, non gli hanno consentito di continuare a perpetrare il proprio servizio a favore dell’industria e della produzione”.
“Credo quindi che dal Forum di Pietrarsa verranno molti spunti per reinterpretare quello che la storia ci ha insegnato: l’interscambio tra l’acqua e il ferro, i due modi di trasporto dove si minimizza l’attrito. L’attrito dell’acqua e l’attrito della sala ferroviaria sono minimi confronto ad altri sistemi di trasporto, terrestre e non, ecco perché il mare, la nave e il treno hanno vinto. Io credo che avranno davanti ancora molti spazi di ampliamento, se si vorrà, provando a cercare, nella nostra grande tradizione di filiera introdotta, delle modalità da riattualizzare, come quella appunto del carro singolo”.
Lei ha ricordato anche la valigia delle Indie, iniziative che risalgono a metà Ottocento.