(Teleborsa) – Il gruppo Kering, la multinazionale francese del lusso, che ha “in pancia” marchi come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate firmando un accertamento con adesione che comporta il pagamento di 1,25 miliardi di euro.
“La definizione
comporterà il pagamento di una maggiore imposta pari a 897 milioni di euro – spiega la società – oltre a sanzioni e interessi per un totale pari a 1,25 miliardi di euro”. Si tratta della più esosa conciliazione fiscale mai raggiunta tra una società e il fisco italiano.
In particolare, spiega il gruppo francese, l’accordo riguarda contestazioni riferite alla sua controllata svizzera Luxury Goods International S.A. (LGI).
Stando alla ricostruzione frutto delle indagini delle Fiamme Gialle, il gruppo Kering, attraverso “una stabile organizzazione occulta” costituita dalla società svizzera LGI Luxury Goods International, avrebbe evitato di pagare le tasse sulla commercializzazione in Italia di prodotti del marchio Gucci, ma avrebbe pagato solo le imposte svizzere inferiori al 9%.
In sostanza, la Guccio Gucci spa con sede a Firenze che fa parte del gruppo Kering e detiene il marchio, avrebbe concesso in uso lo stesso marchio Gucci alla LGI svizzera, anche essa parte del gruppo francese, per la distribuzione nel mondo dei prodotti Gucci.
Gli investigatori avrebbero invece accertato che la maggior parte delle funzioni di commercializzazione dei prodotti non avvenivano in Svizzera bensì a Milano, dove ha sede l’unità locale della Guccio Gucci. E su quelle vendite, dunque, Kering avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia e non, come successo, in Svizzera.
L’intesa con l’Agenzia delle Entrate, sottolinea Kering, è stata raggiunta “dopo un’approfondita analisi e con spirito collaborativo” sulle contestazioni riguardanti l’esistenza di una stabile organizzazione in Italia nel periodo 2011-2017 e i rapporti economici tra LGI e Guccio Gucci Spa.