(Teleborsa) – Italia prima in Europa per evasione fiscale in termini assoluti dell’Iva. È quanto emerge da uno studio della Commissione Europea che ha evidenziato come il nostro Paese contribuisca a un quarto dell’evasione totale dell’Unione, con un divario tra il gettito atteso e l’importo effettivamente riscosso nel 2017 di 33,5 miliardi di euro sui 137 miliardi totali.
Nello specifico, l’evasione rimane un grave problema per tutta l’Europa che vede un valore “leggermente ridotto rispetto agli anni precedenti, ma ancora molto elevato”.
L’Italia rimane ai primi posti anche nel calcolo dell’evasione in percentuale rispetto al gettito atteso: il nostro Paese è quarto con il 23,8% dietro a Romania (35,5%), Grecia (33,6%) e Lituania (25,3%).
I divari minori si riscontrano in Svezia, in Lussemburgo e a Cipro, dove in media la perdita riguarda solo l’1% del gettito Iva.
Nella gran parte dei paesi comunque, segnala la Commissione, i divari nel 2017 sono andati diminuendo anche se con risultati dei singoli Stati che “variano ancora in modo significativo”
In particolare, si legge nel Rapporto, il divario è diminuito in 25 Stati membri e aumentato in tre. Malta (-7 punti percentuali), Polonia (- 6 punti percentuali) e Cipro (- 4 punti percentuali) “hanno registrato buoni risultati, con una notevole diminuzione delle loro perdite di Iva”.
Anche altri Sette Stati membri, ossia Slovenia, Italia, Lussemburgo, Slovacchia, Portogallo, Cechia e Francia, “hanno ottenuto risultati soddisfacenti, riducendo il loro divario dell’Iva di oltre 2 punti percentuali”.
Il divario dell’Iva è aumentato in Grecia (2,6 %) e in Lettonia (1,9 %) e, in misura marginale, in Germania (0,2%). Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2018.
“Il clima economico favorevole e alcune soluzioni politiche a breve termine messe in atto dall’UE hanno contribuito a ridurre il divario dell’Iva nel 2017“, sottolinea il Commissario per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici.
“Tuttavia, per conseguire progressi più significativi servirà una profonda riforma del sistema dell’Iva che lo renda più resistente alla frode. Gli Stati membri – conclude Moscovici – non possono permettersi di stare a guardare mentre miliardi di euro vanno persi a causa di pratiche illegali come le frodi a carosello e di incongruenze nel sistema dell’Iva”.