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FCA-Renault, Le Marie: “Fermi su difesa interessi della Francia”

(Teleborsa) – Ore decisive per la possibile fusione FCA-Renault. In attesa del consiglio di amministrazione del gruppo francese, riunitosi in serata, è il governo francese a parlare per primo tramite il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, che ai microfoni di BFM-TV ha ribadito le condizioni dell’Eliseo.

“Voglio essere chiaro, se ho posto delle condizioni, è perché vengano rispettate. Lo Stato sarà fermo nella difesa degli interessi industriali di Renault e nella difesa degli interessi industriali della Francia“, ha affermato il ministro transalpino. “Vogliamo fare questa fusione, ma non la faremo a qualsiasi condizione“, ha aggiunto.

La posizione di Parigi è dunque molto ferma. Una delle condizioni è che la sede operativa sia in Olanda. “Quando hai diverse nazionalità – ha osservato Le Maire – devi trovare un terreno d’intesa. Non è per motivi fiscali, ma per motivi operativi. Quando hai dei tedeschi, degli italiano o dei francesi che sono in una stessa azienda, difficile sapere se scegliere Roma, Parigi o Berlino. Quindi trovi una soluzione che è quella di scegliere un altro Paese”.

Altro punto “duro del negoziato e delle trattative”, come chiarito da Le Maire, è quello della presenza di un “rappresentante dello Stato” nel CdA della futura nuova società, visto che il governo francese è presente nel capitale di Renault con il 15%.

Ciò che conta è che ci siano delle fabbriche, dei posti di lavoro, dei centri di ricerca in Francia, questa è la prima cosa”, ha proseguito, chiedendo anche che la nuova entità sia aperta a Nissan nel solco della storica alleanza tra la casa nipponica e la Renault anche in vista dello sviluppo dell’elettrico.

Nissan ha già chiarito di non essere contrario alla fusione con FCA e anche dal governo italiano arrivano primi segnali di apertura. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Michele Geraci, ha infatti escluso che il governo possa comprare “nel breve termine” una quota in FCA per trattare alla pari con il governo francese, ma non ha escluso la possibilità di investimenti nell’interesse dell’Italia.

“La società è libera di agire nell’interesse dei suoi azionisti, noi governo ci preoccupiamo che la fusione abbia un impatto positivo sull’aumento della produzione e sulla creazione dei posti di lavoro“, ha detto Geraci, intervistato da Bloomberg Television.

Il governo “è aperto ad investire purché questo porti un impatto positivo in termini di crescita economica e lavoro. Vediamo i dettaglio e poi agiremo”. Geraci si è detto “contrario a potenziali esuberi” ma ha espresso fiducia nei confronti di un’operazione “che appare buona sulla carta” in quanto in grado di “produrre benefici per l’industria dell’auto in Italia”, indietro nella produzione di auto elettrica rispetto alla Francia e al Giappone.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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