(Teleborsa) – Una vera e propria “bomba” esplosa tra le mani dell’esecutivo a poche ore dal voto delle Europee, che ha scosso la politica italiana. Nella mattinata di sabato 25 maggio, infatti, è arrivata come un fulmine a ciel sereno, la notizia del fallimento di Mercatone Uno.
Venerdì scorso, infatti, il Tribunale di Milano ha decretato il fallimento della Shernon Holding srl, che nell’agosto del 2018 aveva rilevato – dopo il dissesto per il quale sono indagati con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta ex soci e amministratori – i punti vendita dello storico marchio emiliano, sponsor di Marco Pantani e di tanti altri campioni del ciclismo negli anni 90.
Serrande abbassate nei 55 punti vendita della nota catena della grande distribuzione di mobili in tutta Italia e oltre 500 aziende fornitrici coinvolte dalla vicenda della Mercatone Uno, che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro.
Per gli oltre 1.800 lavoratori in tutta Italia, oltre il danno la beffa, visto che lo hanno scoperto attraverso Facebook e Whatsapp. Da ore sono in corso presidi e sit-in dei lavoratori davanti ai numerosi negozi chiusi
90 milioni di debiti in 9 mesi – Il tribunale di Milano ha riscontrato, per la Shernon Holding, un indebitamento complessivo di 90 milioni maturato in nove mesi, con perdite gestionali fisse di cinque-sei milioni al mese, aggiunto “alla totale assenza di credito bancario e di fiducia da parte dei fornitori”. E’ questo, secondo l’avvocato Marco Angelo Russo, curatore del fallimento Shernon, il motivo per cui non è stata ravvisata la possibilità di continuare l’attività imprenditoriale del Mercatone Uno.
TAVOLO AL MISE – Si annuncia, dunque, una giornata molto intensa per Vicepremier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che nel frattempo, deve fare i conti anche con il tonfo del Movimento CinqueStelle alle Europee.
“Non posso che essere preoccupato per la notizia della chiusura dei punti vendita Mercatone Uno in tutta Italia a causa del fallimento della Shernon Holding Srl. Ma non basta. Non è possibile che 1800 lavoratrici e lavoratori, oggi, in Italia, si ritrovino senza lavoro dal giorno alla notte e siano costretti a scoprirlo da un passaparola tra colleghi”, aveva commentato a caldo in una nota ufficiale.
“Anche per questo – prosegue – ho deciso di anticipare a lunedì 27 maggio (previsto per il 30 maggio, ndr) il tavolo che servirà prima di tutto a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti di Mercatone Uno, ma anche a fare chiarezza sulla responsabilità della proprietà nella loro gestione. Su questo mi aspetto responsabilità e collaborazione da parte di tutti. Appuntamento a tutti al tavolo ministeriale di lunedì”.