(Teleborsa) – Un incontro tecnico, che è entrato nel merito della questione, e si è svolto in un’atmosfera positiva e costruttiva. Viene definito così da fonti di maggioranza il vertice sul Meccanismo economico di Stabilità, noto anche come ESM o Fondo salva-Stati, tenutosi questa mattina a Palazzo Chigi.
Alla riunione presieduta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, hanno partecipato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, i ministri degli Esteri, Luigi Di Maio, degli Affari europei, Enzo Amendola, dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ed i parlamentari Luigi Marattin e Stefano Fassina.
Il titolare del MEF Roberto Gualtieri, spiegano le stesse fonti, ha difeso la riforma ed è stato e determinato nello spiegare la bontà dell’accordo, pur sottolineando la posizione paradossale in cui si è trovato, ossia dover difendere un’intesa attaccata dalla Lega, che invece l’ha negoziata. Nel vertice, sostengono le fonti, non c’è stato alcuno scontro ideologico, ma un confronto interessante, non è stato un incontro risolutivo però è sicuramente un passo avanti.
“Abbiamo avuto una discussione approfondita e ci riuniremo ancora: è evidente che ci sono ancora valutazioni diverse”, ma “troveremo sicuramente una linea comune”, ha commentato l’esponente di Italia Viva, Luigi Marattin.
“Una riunione utile e costruttiva”, la definiscono al Ministero dell’Economia, “durante la quale il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha illustrato i contenuti della riforma dell’ESM, difendendone i punti di forza ed i miglioramenti che interessano l’Italia. Nei prossimi giorni si terranno ulteriori approfondimenti sugli aspetti più tecnici del trattato”. Ad ogni modo, “c’è stata forte sintonia sulla necessità che, riguardo al terzo aspetto del pacchetto, richiesto dall’Italia a giugno, che riguarda l’introduzione della garanzia sui depositi nell’ambito del completamento dell’Unione bancaria, la roadmap sia sufficientemente ambiziosa e salvaguardi gli interessi del Paese”.
Il Premier Conte, mentre era ancora in corso il vertice a Palazzo Chigi, ha incontrato il Commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. “Non capisco perché l’Italia dovrebbe considerare un problema” la riforma dell’ESM, che “è un progresso per il sistema bancario italiano”, ha detto il commissario europeo uscente agli Affari economici dopo aver visto Conte ed anche Gualtieri.
“Una discussione costruttiva che ha avuto al centro questo tema – ha riferito – ma non sta a me dire qual è la posizione del Governo. Quello che posso dire è che il tema va affrontato senza tabù, è normale porsi domande ma non va bene deformare la realtà”, ha detto, citando un modo di dire francese: “La chiesa va rimessa al centro del villaggio”. Moscovici ha sottolineato che “nessuno ha voluto mettere sotto tutela l’Italia“.
La riforma dell’ESM “non è un problema ma un progresso. Abbiamo evitato derive che avrebbero potuto essere nocive, che altri Paesi avrebbero voluto introdurre, in particolare meccanismi automatici. La Commissione europea si è battuta per questo”, ha detto Moscovici. “Il testo della riforma è già stato accettato a giugno scorso e anche dal precedente Governo, c’erano anche persone che oggi ne parlano in modo diverso, c’erano anche loro”. In merito a possibili cambiamenti, Moscovici ha spiegato che “si tratta di accordi internazionali“. Moscovici ha fatto il ragionamento che “sempre in questi casi si tratta di un compromesso, ma quello che penso veramente è che sia favorevole all’Italia, non neutrale ma favorevole”.
(Foto: François Walschaerts – © Unione Europea)