(Teleborsa) – Grazie ad una collaborazione tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e l’ENEA potrebbe essere possibile predire la risposta al trattamento delle pazienti con tumore della cervice uterina. Questo permetterebbe nel futuro di evitare trattamenti inefficaci e potenzialmente tossici alle pazienti affette da tumore alla cervice uterina
Lo studio ha portato infatti all’identificazione di una firma molecolare composta da tre geni in grado di prevedere la risposta del trattamento radiochemioterapico. Grazie al coordinamento multidisciplinare e alla collaborazione di esperti i risultati, oggetto di un brevetto, sono già stati pubblicati sulla rivista Journal of Experimental & Clinical Cancer Research.