(Teleborsa) –
Un “toner” ecologico per le stampanti 3D ottenuto dal riciclo della plastica RAEE con costi nettamente inferiori al più noto e usato ABS vergine. È il risultato del progetto biennale condotto da ENEA, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, nato per trovare un’alternativa green e più remunerativa rispetto al polimero maggiormente impiegato come filo di alimentazione delle stampanti 3D, l’Acrilo-Butadiene Stirene.
I ricercatori hanno ideato un procedimento che permette di riutilizzare le plastica presente nei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) che sono per lo più destinate al recupero energetico, alla discarica o in alternativa alla vendita a costi molto bassi (0,1-0,25 €/kg), contro i 20-50 €/kg dell’ABS vergine.
“Abbiamo realizzato fili e prototipi 3D con diverse tipologie di plastiche RAEE che hanno dimostrato una qualità equivalente o simile a quelli realizzati da fili commerciali”, ha commentato Riccardo Tuffi dell’ENEA.
Il passo successivo, aggiunge Lorenzo Cafiero dell’ENEA, che con Tuffi sta lavorando “è lo sviluppo di un protocollo per l’individuazione delle plastiche RAEE idonee a questa applicazione anche per la realizzazione dell’attività su scala industriale”