(Teleborsa) – Non si ferma l’emergenza rifiuti nella Capitale: nota ormai da tempo, nelle ultime ore, anche a causa delle temperature bollenti con gli annessi rischi per la salute dei cittadini, rischia di assumere contorni ancora più preoccupanti. Tradotto: bisogna agire in fretta.
L’ORDINANZA DI ZINGARETTI – Entro 48 ore Ama dovrà provvedere all’immediata raccolta dei rifiuti e disinfezione vicino ai siti sensibili come ospedali, scuole, mercati e ristoranti. In una settimana l’intera città deve essere pulita. Questo il perimetro temporale che la Regione Lazio ha imposto ad Ama nell’ordinanza per risolvere la crisi dei rifiuti firmata nella giornata di ieri, venerdì 5 luglio, dal Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.
Entro 7 giorni dal recepimento della norma Ama dovrà attivare l’impianto mobile già autorizzato e presentare una relazione sulla situazione dello stesso. Si tratta del tritovagliatore mobile collocato in questo momento ad Ostia, prosegue l’ordinanza.
Ama ha dunque scritto a tutti i gestori degli stabilimenti per avere conferma che lavoreranno un numero maggiore di spazzatura della Capitale.
Ma a poche ore dalla diffusione dell’ordinanza, subito la prima doccia fredda. La società Rida Srl, che gestisce alcuni impianti di trattamento rifiuti, ha risposto negativamente alla richiesta della Presidente dell’Ama Luisa Melara sostenendo “non solo l’impossibilità di fornire ulteriore supporto ad Ama e, dunque, alla città di Roma, ma addirittura riducendo i quantitativi dei materiali che saranno accolti dalla prossima settimana”.
A comunicarlo la stessa Ama in una nota constatando “stupore e sgomento la risposta negativa pervenuta, un ‘niet’ fornito da un operatore importante nel panorama del trattamento dei rifiuti laziale”.
L’OMBRA DEL COMMISSARIO – Il Viminale continua a monitorare da vicino su quanto sta succedendo nella Capitale. In caso di mancata applicazione dell’ordinanza, Zingaretti potrebbe chiedere il Commissariamento, soprattutto in considerazione del rischio emergenza sanitaria.
SALVINI “QUALCUNO HA DORMITO” – Anche il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è intevenuto accusando sia il Campidoglio sia la Regione. “Non siamo interessati alle polemiche, vogliamo risolvere i problemi e tutelare la salute dei romani”, ha detto. Secondo il vicepremier, se esistono solo tre impianti di trattamento rifiuti significa che “qualcuno in Regione Lazio e in Campidoglio ha dormito e non si è mosso per tempo”.
Per Salvini “gli unici che rischiano di fare affari sono i criminali”.“In tutta Europa e in buona parte d’Italia i rifiuti sono una ricchezza e producono calore ed energia. Perché gli amministratori di Roma e della Regione Lazio non hanno seguito questo esempio negli anni passati? Come Ministero dell’Interno seguiamo la vicenda con grande attenzione”, ha aggiunto.