(Teleborsa) – Dal punto di vista degli investitori le elezioni nel Regno Unito sono state “cruciali” per due motivi. Innanzitutto, perché le politiche di Corbyn e McDonnell erano fortemente anti-investitori: basta pensare alle nazionalizzazioni, agli espropri effettivi dei beni, alle tasse straordinarie e a un aumento delle imposte societarie. Gli investitori, inclusi i fondi pensione, le persone fisiche e i fondi di beneficenza ne avrebbero sofferto. Di conseguenza, le azioni UK e la sterlina hanno sofferto prima del voto per le paure che queste politiche diventassero realtà. In secondo luogo, c’era un’enorme incertezza tra individui e imprese a causa di un governo di minoranza inefficace prima delle elezioni. Ciò ha raffreddato il sentiment e le attività economiche. Anche se il Regno Unito si trova di fronte a molte sfide future – come qualsiasi altro paese – enormi incertezze sono state eliminate. Ciò è positivo per i corsi azionari e per la sterlina. E’ l’analisi a cura di James Clunie, Head of Strategy, Absolute Return di Jupiter Asset Management.
Un’altra cosa importante da notare – prosegue Clunie – è che “i prezzi degli asset si sono mossi in parte prima che il risultato fosse noto, e poi istantaneamente, non appena è divenuto chiaro. Semplicemente, non si poteva aspettare che l’incertezza fosse totalmente eliminata prima di fare un grosso investimento a un buon prezzo. È stato necessario valutare le probabilità e il posizionamento pre-voto. Ciò rappresenta un promemoria su come investire sui mercati voglia dire assumersi rischi calcolati in condizioni di incertezza. Anche se si potrebbe desiderare che fosse un affare più certo”.
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