(Teleborsa) – L’incertezza sull’economia, la guerra commerciale, i contrasti interni all’UE e soprattutto il rischio di una nuova recessione globale hanno fatto scattare la fuga dall’azionario e riportato in auge i cosiddetti beni rifugio, ad esempio l’oro, investimento “sicuro” per eccellenza, ma anche valute come yen, franco svizzero e dollaro.
A pesare è soprattutto la guerra dei dazi, giacché Pechino ha lanciato nuove accuse a Washington, mentre si avvicina il vertice del G20, dove probabilmente il Presidente americano Donald Trump incontrerà la controparte cinese Xi Jinping.
Il metallo prezioso si è portato dunque fino a 1.323 dollari l’oncia, massimi da due mesi a questa parte, per poi collocarsi a 1.322 USD (+0,86%). Da inizio anno il prezioso guadagna il 3% circa trovano nuova vita dopo una fase piuttosto negativa in uno scenario di tassi in crescita.
Fra gli asset sicuri anche i Treasury americani, con un rendimento che si muove in senso inverso e tocca minimi pluriennali, mentre scema progressivamente l’attesa di nuovi rialzi dei tassi in USA. Per l’economia americana, infatti, si prospetta una nuova recessione, per le ripercussioni di una guerra commerciale con la Cina.
Dunque il rendimento del Treasury a 10 anni ha toccato un minimo al di sotto del 2,10% per la prima volta dal 2017.