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Dl Crescita, Mef: “Italia riparte da 4 i: investimenti, incentivi, imprese, immobili”

(Teleborsa) – “Abbiamo definitivamente approvato il decreto-legge Crescita, con il quale diamo un forte impulso alla ripresa economica del Paese con misure concrete a sostegno delle imprese e degli investimenti”. Dopo un Consiglio dei ministri durato fino a tarda sera a dare l’annuncio è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook poco dopo le 2 di notte.

Nel complesso l’insieme organico di misure – secondo quanto comunicato dal ministero dell’Economia – è volto a sostenere da subito il sistema produttivo e ad invertire il trend negativo degli investimenti con uno stanziamento complessivo di circa 1,9 miliardi di euro nel triennio 2019-2021, di cui un miliardo di euro nel solo 2019 e 450 milioni annui nel biennio 2020-2021. Le “4 i per far ripartire l’Italia –afferma il Mef – sono investimenti, incentivi, imprese, immobili”.

Il pacchetto di misure include norme rivolte alle pmi con l’obiettivo di “favorire l’accesso a numerose forme di finanziamento, riducendo in modo significativo il carico fiscale che grava sulle loro spalle” spiega Conte. Nello specifico, come precisato oggi dal Mef, dal lato degli investimenti privati, nel 2019 arrivano 150 milioni per il Fondo di garanzia per lo sviluppo della media impresa e viene rifinanziato con 100 milioni di euro il Fondo di garanzia per la prima casa. Tra le agevolazioni il decreto reintroduce il superammortamento al 130% sui beni strumentali nuovi, aumenta la deducibilità dell’Imu per gli immobili delle imprese e semplifica la mini-IRES introdotta con la legge di bilancio 2019, puntando ad una progressiva riduzione dell’aliquota sugli utili reinvestiti fino al 20,5%. Viene predisposta, inoltre, la tutela dei marchi storici italiani, con l’istituzione di un apposito registro mentre – spiega il Mef – viene inasprita l’azione di contrasto all’Italian Sounding, vietando l’utilizzo del marchio “made in Italy” al di fuori dei casi previsti.

Sottolineati dal presidente del Consiglio anche gli “interventi per l’ambiente, come il potenziamento del bonus per la riqualificazione energetica degli edifici e gli incentivi all’economia circolare, e per il rilancio del settore dell’edilizia”. Nel testo sono state introdotte – ha aggiunto Conte – anche “misure che permetteranno ad Ilva di riprendere la propria attività con la nuova gestione”.

Niente da fare, invece, per il “Salva Roma”. La misura contenuta nel dl Crescita che alleggerirebbe parzialmente la Capitale dall’enorme debito di circa 12 miliardi di euro, si è arenata difronte al veto della Lega. Al suo posto – ha spiegato Conte – “è stato definito un percorso normativo a sostegno dei Comuni, a partire da Roma, in difficoltà finanziaria, sul quale il Parlamento potrà intervenire ancora in sede di conversione”. Il piano prevede lo stanziamento a favore dei Comuni di 500 milioni per piccoli investimenti di rapida esecuzione, finalizzati alla messa in sicurezza delle infrastrutture e degli edifici e all’efficienza energetica.

Nel decreto-legge anche una norma che estende e rafforza gli incentivi per il rientro dei “cervelli” dall’estero e l’attesa norma che permetterà il rimborso dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie. Per il Fondo di Indennizzo Risparmiatori sono stati stanziati complessivamente 1,5 miliardi di euro nel triennio 2019-2021. I rimborsi per i risparmiatori coinvolti dai crac bancari saranno automatici per il 90% circa della platea, ovvero chi ha un reddito imponibile inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro, soglia elevabile a 200.000 euro subordinatamente all’approvazione della Commissione Europea. Per il restante 10% viene predisposto un indennizzo semiautomatico, con la semplificazione dei processi di verifica da parte di una Commissione tecnica attraverso la tipizzazione in diverse categorie delle violazioni massive e dei criteri che portano all’erogazione diretta dell’indennizzo. Entro il limite massimo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore, gli azionisti avranno diritto ad un indennizzo pari al 30% del costo di acquisto mentre per gli obbligazionisti subordinati tale soglia sale al 95%.

Non ultime, nel decreto crescita approvato dal Consiglio dei ministri, sono state inserite anche le norme che “definiscono le modalità di ingresso del Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale sociale della newco Nuova Alitalia”. Prevista, infine, la proroga al 2020 del termine previsto per la trasformazione in Spa delle banche popolari.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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