(Teleborsa) – In via sperimentale per il 2019 e il 2020, con una spesa rispettivamente di 40 e 30 milioni di euro, le grandi imprese con un organico superiore alle mille unità potranno avviare dei pre-pensionamenti con scivoli di 7 anni.
Lo prevede uno degli emendamenti dei relatori al decreto crescita depositati in Commissione Bilancio e Finanze della Camera. “Nell’ambito dei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione”, le imprese che avviano uno “strutturale” sviluppo tecnologico dell’attività potranno stipulare “un contratto di espansione con il ministero del Lavoro e le associazioni sindacali” con la previsione di nuove assunzioni.
Per i lavoratori che invece si trovano “a non più di 84 mesi” dalla pensione “il datore di lavoro riconosce per tutto il periodo e fino al raggiungimento del diritto” una indennità mensile “liquidabile in unica soluzione commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro così come determinato dall’Inps”.
Malumori da parte dell’opposizione che accusa i relatori di non avere fornito sufficienti chiarimenti sugli emendamenti presentati. “Avevamo chiesto di sospendere la seduta per esaminare i testi, ma avete voluto proseguire i lavori con una illustrazione che non c’è stata, non voglio infierire sui relatori però l’esposizione è parziale per non dire inesistente”, affonda l’ex ministro Maria Elena Boschi.