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Di Maio: Tav nelle mani di Conte, autonomia rispettando coesione

(Teleborsa) – La Tav “è un dossier nelle mani del presidente del Consiglio“, l’autonomia “si farà rispettando la coesione” e sulla flat tax “per me non c’è problema: facciamola, io ci sono”. Il leader del M5S, Luigi Di Maio, all’indomani della sonora sconfitta elettorale, interviene sui principali temi economici che finora hanno spaccato il governo gialloverde mostrandosi più malleabile nei confronti dei dossier portati avanti dalla Lega, partito vincitore indiscusso delle ultime elezioni. Ma avverte: “Il contratto di governo non si cambia: lo tuteleremo e saremo sempre argine a quello che non ci va bene”. Di Maio incassa la sconfitta (“noi impariamo e prendiamo una bella lezione”) e fa i complimenti alla Lega e al Pd e a tutti i partiti “che hanno avuto un incremento” e non si dice pentito delle dimissioni richieste al sottosegretario leghista Armando Siri. E’ pronto ad “andare avanti a fare le cose” ma al Carroccio chiede di discutere faccia a faccia. “Mi auguro sia finita la stagione in cui ci diciamo le cose a mezzo stampa”, afferma il vicepresidente grillino, che riferisce di aver chiesto al premier Conte di “convocare il prima possibile un vertice di governo per lavorare alle promesse fatte agli italiani“. E assicura che nessuno, né Grillo né Casaleggio, dopo il flop elettorale ha chiesto la sue dimissioni da capo politico del movimento.

Sull’accelerazione impressa da Matteo Salvini sull’autonomia, il leader del Cinque Stelle replica: “Se si deve fare non deve creare scuole di serie C o sanità di serie C. L’unica cosa che mi interessa è mettermi al lavoro per mantenere le promesse fatte agli italiani, e tra queste c’è la coesione nazionale”. E ancora rispondendo a Salvini sulla Tav (“Si farà l’Alta Velocità”) dice che il dossier è nelle mani dei Conte da mesi, ma aggiunge che “è nel contratto” la ridefinizione del progetto ed è quello che sta facendo il presidente del Consiglio “Il dossier Tav è nelle mani del presidente del Consiglio che lo sta seguendo da oltre un mese, quello che emergerà dal colloquio con il presidente della Repubblica francese sarà valutato dal Consiglio dei ministri, il tema non è cercare lo scontro”. Poi aggiunge che l’abbassamento delle tasse è una priorità per gli italiani: “C’è ancora tanto da fare, per me adesso vanno mantenute le promesse contenute nel contratto di governo, ma anche quelle fatte in campagna elettorale sono da mantenere e realizzare. C’è da fare il salario minimo orario, il provvedimento per le famiglie che fanno figli, c’è da portare avanti un abbassamento serio delle tasse”, il voto “testimonia che è una priorità per gli italiani”. E sulla Flat Tax cara a Salvini: “Il ministro dell’Economia ha detto che i soldi ci sono per fare la flat tax per il ceto medio, e allora per me si può fare, andiamo, io ci sono, facciamola.”Una forza politica che ha realizzato 9 dei 10 provvedimenti fatti da questo Governo – sottolinea – al massimo può dire di sì. Prima facciamo il tavolo su flat tax e salario minimo e prima ci mettiamo al lavoro, era un tavolo che si doveva fare un mese fa”.

Ma l’apertura di Di Maio al taglio delle tasse non è passato inosservato dai mercati che hanno fatto registrare un’impennata dello spread Btp e Bund e una busca frenata della Borsa di Milano (+0,15%). Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, che prima era a 272 punti base è salito fino a 278 punti per poi ripiegare leggermente, mentre Piazza Affari ha annullato i guadagni che registrava fino alle dichiarazioni del vicepremier pentastellato.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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