(Teleborsa) – “Buon ritorno ad Arcore, dudù”. Usa parole forti il vicepremier e leader del Movimento cinque stelle Luigi Di Maio aprendo l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari M5S convocata alla Camera per analizzare la situazione politica all’indomani dello strappo di Matteo Salvini. “Nemmeno 24 ore e Salvini è tornato da Berlusconi. Noi abbiamo dato speranza a questo Paese, un’opportunità alla Lega di poter cambiare. Salvini ha deciso di tornare all’ovile. Noi gli facciamo gli auguri, buon ritorno a casa e buon ritorno ad Arcore” avrebbe affermato Di Maio, secondo quanto si apprende.
“Si fa chiamare capitano ma ha abbandonato la nave nel momento del coraggio” aggiunge Di Maio evocando, dopo l’immagine del cagnolino di Berlusconi anche quella di schettiniana memoria. “Salvini – continua il leader dei Cinque stelle – non ha tradito il movimento o Conte, ma milioni di italiani a cui per 14 mesi aveva detto che non guardava i sondaggi. Ha tradito il contratto di governo per i suoi interessi. È cambiato qualcosa in Italia negli ultimi giorni, sento gente che mi dice ‘Salvini ci ha tradito’. Sento molti elettori leghisti e parlamentari leghisti delusi che ci dicono la stessa cosa. Salvini agli italiani ha detto ‘state sereni’ ma pagherà un caro prezzo per come ha tradito il Paese”. “Berlusconi e Salvini – rivela Di Maio – stanno andando dal notaio per firmare un patto che assicura seggi a Berlusconi. Lo dico a Forza Italia: oggi Berlusconi vi mollerà. E Salvini svenderà Lega a Berlusconi come fece 20 anni fa”.
Un contesto in cui Di Maio chiede la testa dei ministri leghisti. “Salvini faccia dimettere tutti i suoi ministri da questo Governo. I ministri della Lega dovrebbero votare contro se stessi. Noi saremo al fianco di Giuseppe Conte. Ha il diritto di presentarsi alle Camere per dire quello che abbiamo fatto, quello che potevamo fare e che non faremo. Ci devono guardare negli occhi”, ha detto ai suoi Di Maio sottolineando che “Mattarella è l’unico che decide quando e se andare a votare. Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti. Un governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi reddito, quota 100. Stiamo parlando del futuro del nostro Paese”.
Prima che il Governo si sfasci Di Maio è intenzionato a portare avanti due misure che gli stanno a cuore. “Il taglio dei parlamentari si deve fare. Se c’era una maggioranza su questo tema fino al 5 agosto dovranno spiegare i leghisti perché non lo votano più. Per noi è importante che si voti il taglio che lo faccia il parlamento non mi importa chi, basta che si voti”, ha detto ai parlamentari riuniti il capo politico dei Cinque stelle. Il secondo punto è il “decreto rider”. “Abbiamo sempre lavorato anche nelle ultime ore, e io sto provando adesso a far pubblicare il decreto rider in gazzetta ufficiale almeno per tutelare quei ragazzi che aspettano ancora tutele”, ha annunciato Di Maio.