(Teleborsa) – Sette miliardi e mezzo di diritti doganali supplementari su una serie di merci provenienti dai Paesi dell’Unione Europea. Malgrado le minacce europee di rappresaglie la nuova offensiva del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è entrata in vigore poco dopo mezzanotte (orario di Washington), le 6 in Italia.
La scelta degli Stati Uniti di andare avanti con i dazi punitivi sul caso Airbus “non ci lascia altra alternativa che rispondere a tempo debito con le nostre misure relative al caso Boeing, in cui gli Stati Uniti hanno violato le regole del Wto“. Così il Commissario Ue al commercio Cecilia Malmstroem commenta l’entrata in vigore dei dazi Usa sui prodotti europei.
Una misura che colpisce principalmente Italia, Germania, Francia e Spagna ma, in totale, riguarda oltre 20 Paesi Ue. Nella “black list” soggetta a prelievi aggiuntivi del 25%, per quanto riguarda il made in Italy, figurano formaggi come parmigiano e pecorino, liquori e amari; tra i prodotti spagnoli vi sono formaggio fresco, olive e olio d’oliva; i dazi riguarderanno anche vini e formaggi francesi e caffè, biscotti e waffle provenienti dalla Germania.
I dazi punitivi sulle esportazioni dall’Unione europea sono stati autorizzati lo scorso 2 ottobre dalla World Trade Organization (Wto), in seguito all’aiuto che l’Unione europea ha illegittimamente dato alla società aerospaziale europea Airbus nello sviluppo e lancio di alcuni suoi modelli (A380 e A350). Superato il precedente record di 4 miliardi di dollari del 2002 – quando erano stati colpiti dal Wto i sussidi erogati dagli Usa alla Foreign Sales Corporation, che avevano danneggiato l’Europa – la recente ritorsione americana da 7,5 miliardi di dollari è la più consistente nella storia dell’organizzazione mondiale del commercio.