(Teleborsa) – Azione, reazione. Mossa, contromossa. Dopo mesi di trattative intense che avevano più volte fatto pensare che l’attesa fumata bianca fosse ad un passo, il braccio di ferro sui dazi tra Usa e Cina si fa sempre più duro.
“RAPPRESAGLIA” CINESE – Dopo che venerdì scorso gli Usa avevano alzato al 25% dal 10% i dazi su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi, la Cina ha optato per le ritorsioni commerciali e Pechino ha fatto sapere che dal primo giugno prossimo alzerà al 25% i dazi su 60 miliardi di dollari di importazioni americane. Sono 2.493 i beni Made in Usa colpiti.
L’IRA DI TRUMP – A niente sembrano essere servite le “minacce” di Trump. Secondo l’inquilino della Casa Bianca, infatti, la Cina rischia “di farsi molto male se non viene a un accordo”.
“Non è giusto che l’aumento dei dazi che inizia oggi ricada sui consumatori Usa… la Cina non deve rispondere con contromisure, rischia di peggiorare la situazione!” ha scritto il Tycoon in una serie di tweet di fuoco.