(Teleborsa) – Cina e Stati Uniti sono alla ricerca di un accordo in extremis per evitare la guerra dei dazi, specie dopo l’annuncio di Washington che ha portato i dazi dal 10% al 25% nei confronti di 200 miliardi di dollari di made in China.
Secondo l’agenzia stampa Reuters, che cita fonti interne al governo USA e private, a far saltare il banco sarebbero stati i cinesi che venerdì sera, prima del tweet di Donald Trump, avrebbero presentato modifiche sistematiche all’accordo commerciale di quasi 150 pagine raggiunto dopo mesi di trattative.
In dettaglio, la Cina avrebbe cancellato l’impegno a modificare le leggi più contestate dagli Stati Uniti, cioè quelle relative al furto della proprietà intellettuale e dei segreti commerciali degli Stati Uniti, i trasferimenti forzati di tecnologia, la politica della concorrenza, l’accesso a servizi finanziari e la manipolazione valutaria.
Per Trump, Pechino avrebbe deciso di agire così nella speranza di “rinegoziare l’accordo con Joe Biden (tra i candidati democratici alla corsa per la Casa Bianca ndr) o “uno dei deboli democratici”, come ha scritto il presidente USA in un tweet.
Il tutto mentre il vice premier cinese Liu He è a Washington per continuare i colloqui con le autorità statunitensi. Secondo la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, gli Stati Uniti avrebbero avuto indicazione che la Cina vuole fare l’accordo commerciale.