(Teleborsa) – Dopo la mozione di sfiducia di Salvini a Conte con la richiesta di “velocizzazione” dell’iter per giungere al più presto al voto, convocate le Conferenze dei Capigruppo di Senato e Camera rispettivamente per lunedì 12 e martedì 13 agosto. Le due conferenze dovranno stabilire i tempi di discussione e votazione della mozione. La riunione di Palazzo Madama è stata indetta dalla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati per le ore 12.
Intanto le forze politiche, colte di fatto alla sprovvista per l’improvviso “stacco della spina” alla coalizione di Governo, si muovono soprattutto per prendere tempo e ritardare, nonostante molti “proclami” tra cui quelli del PD, la data del voto. Uno “stacco della spina” d’altra parte ampiamente previsto, visti gli “attriti” Lega-M5S in rossiniano crescendo negli ultimi mesi. Ma che nessuno, o forse davvero pochi, si aspettava avvenisse in pieno periodo di Ferragosto.
Già in atto scontri Salvini-grillini, con il leader leghista che parla di accordo Renzi-Di Maio. La replica: “Giullare, inventatene un’altra per giustificare quello che hai fatto”. E Davide Casaleggio avalla la linea Di Maio: “Gioca d’azzardo con la vita degli italiani”.
Dopo le inevitabili prime schermaglie la “palla” passerà al più presto nelle mani del Presidente Sergio Mattarella. L’unico con la l’autorità di decidere dello scioglimento delle Camere e quando indire nuove elezioni. O del tentativo di salvare la legislatura e andare avanti con un nuovo Governo dalla diversa maggioranza. Nel frattempo si discutono strategie ee emergono idee delle possibili e più diverse, e pure strane alleanze, per prendere tempo e rimandare la data del voto. A partire dal come gestire la crisi, ovvero dalle modalità tecniche della effettiva caduta del Governo presieduto da Giuseppe Conte da cui deriverà la scelta della decisione da prendere.
Sul piatto della bilancia, o meglio delle opportunità migliori per il Paese, diverse le questioni cruciali con scadenze ravvicinate. Su chi gestirà l’approvazione della Legge di Bilancio e relativa manovra economica. Ovvero su chi si attribuirà la responsabilità del temuto aumento dell’IVA.
E poi la questione della Legge sulla riduzione della metà dei parlamentari di Montecitorio, cavallo di battaglia del Movimento, che rischia di vanificarsi proprio sulla linea del traguardo. La prima Legge in calendario alla ripresa dei lavori della Camera dopo le ferie estive.
Maretta anche sul fronte delle alleanze nel Centrodestra, con un Matteo Salvini molto sicuro di se e del successo, che non manifesta apertamente, tra annunci e precisazioni, la volontà di alleanze pre elettorali con i tradizionali alleati. Con Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Silvio Berlusconi che incalzano perché Matteo sia con loro chiaro e trasparente.
Gli iniziali tempi tecnici li decideranno comunque i due Presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico. Con ogni probabilità intorno a Ferragosto. Poi la palla passerà appunto nelle mani del Presidente della Repubblica che potrà decidere se affidare un mandato al premier attuale per un Conte bis. Oppure se affidare l’incarico a un’altra personalità a capo di un Governo, anche non in grado di ottenere la fiducia, e i precedenti non mancano, che porti il Paese alle elezioni per la fine di ottobre. Naturalmente con un Ministro dell’Interno, responsabile della gestione della macchina elettorale, che non sia il leader leghista.