(Teleborsa) – Dopo la sconfitta di Mauricio Macrì alle primarie in Argentina, c’è stata un’immediata e violenta reazione della Borsa di Buenos Aires: l’indice MERVAL, il più importante indice ri riferimento del mercato, registra un tracollo del 38% a 27.530 punti.
Tonfo anche per il peso,
la moneta argentina, che sta scambiando a quota 52,99 rispetto al dollaro americano, in forte calo rispetto a venerdì quando un biglietto verde valeva circa 46 peso.
La crisi della Borsa Argentina si riflette anche su Tenaris, azienda quotata in Borsa a Milano, che ha evidenziato nella giornata di ieri una forte perdita del 2%.
Macrì, eletto nel 2015, quando aveva spodestato il peronismo e la ex Presidente Cristina Fernandez de Kirchner, paga il prezzo delle promesse elettorali deluse e di una crisi mai risolta: di nuovo lo scorso autunno il Paese sudamericano aveva sfiorato il default accedendo per un soffio agli aiuti del FMI. La continua svalutazione del peso e la frenata di consumi ed investimenti, uniti ad un’iperinflazione che galleggia al 50%, hanno però reso molto difficile per il Presidente centrare i target fissati di pareggio del bilancio nel 2019.
Una situazione che oggi Macrì sta pagamento amaramente e l’Argentina nel suo complesso.