(Teleborsa) – Stando a quanto presentato da Conftrasporto in occasione del Forum di Cernobbio, ai veicoli meno inquinanti viene inflitta la maggiore distorsione della tassazione. Al contrario, una fiscalità più ragionevole incrementerebbe l’acquisto di mezzi più green. Il tutto, sottolinea l’Associazione, mentre l’Italia dei trasporti si sta dimostrando verso l’ambiente più virtuosa di molti Paesi europei.
Il fisco penalizza i camion più puliti, con un Tir Euro6 che sborsa un’accisa più che tripla rispetto al dovuto. Nel solo 2019 i camion di ultima generazione – fa sapere nel suo report Conftrasporto – hanno versato 7.892 euro in più rispetto al danno ambientale prodotto. Su tutti i veicoli circolanti, il conto è di 1,12 miliardi di euro di eccesso di imposizione falsamente ambientale che grava sul settore. In 27 anni, emerge dall’analisi effettuata dall’Ufficio studi di Confcommercio, l’Italia ha ridotto le emissioni di GHG (emissioni responsabili dell’effetto serra) del 2,7% contro un aumento medio del 15% dell’eurozona. La sorpresa è che nello stesso periodo i veicoli pesanti in Italia hanno ridotto il contributo emissivo di quasi il 30%, contro una crescita di oltre il 18% nell’area euro. I dati che vincono sui luoghi comuni, sottolinea Conftrasporto, ci dicono che in Italia i Tir pesano sulle emissioni di GHG totali solo per il 4,5%, mentre nell’eurozona la loro percentuale e’ del 5,9%. Occorrerebbe aggiustare il tiro e concentrarsi su altri settori: quello dei rifiuti in Italia, ad esempio, ha aumentato le emissioni del 5%, mentre l’eurozona le ha ridotte di quasi il 35%.