(Teleborsa) – Confagricoltura proporrà al nuovo Parlamento europeo ed alla Commissione “il superamento delle condizioni di dumping fra Stati membri, a partire dal costo del lavoro. E che alterano il corretto funzionamento del mercato unico”.
Lo ha annunciato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha inteso rilanciare a pochi giorni dalle elezioni europee un tema centrale per la competitività delle imprese, già affrontato nel corso della recente assemblea dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli a Milano.
Secondo i dati presentati nel Rapporto 2018 dell’Ismea sulla competitività dell’agricoltura italiana, il costo del lavoro in agricoltura per addetto nel nostro Paese supera di circa 4 mila euro l’anno quello della Spagna. Dal canto suo, l’incidenza degli oneri sociali è più alta di quella in vigore in Spagna e Germania. “Con queste differenze – ha sottolineato– sulle nostre produzioni che richiedono più manodopera, come nel caso, ad esempio, dell’ortofrutta e della viticoltura, pesa un divario competitivo che è difficile da recuperare sul mercato. Una vera e propria distorsione della libera concorrenza”.
Di qui l’esigenza di una armonizzazione a livello europeo sentita anche in altri paesi dell’Eurozona. “Il progetto europeo è in difficoltà perché è rimasto incompiuto”, ha affermato Giansanti ricordando che il costo dei fattori produttivi (lavoro ed energia) sono regolati a livello nazionale.
“I divari possono essere assorbiti nelle fasi di alta congiuntura economica, ma diventano insostenibili per i cittadini e per le imprese in quelle di crescita ridotta”, ha concluso il presidente di Confagricoltura.