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Brexit, tutti contro il nuovo piano di Theresa May

(Teleborsa) – Non è piaciuta la proposta di Theresa May di aprire al voto del Parlamento inglese su un emendamento per un secondo referendum sulla Brexit, tanto che si parla di un possibile slittamento della votazione sul Withdrawal Agreement Bill (la legge quadro di attuazione della Brexit), previsto il 3 giugno.

Cresce infatti il dissenso interno ai tories con i Brexiters capeggiati da Boris Johnson che ne chiedono le dimissioni: secondo la BBC, alcuni nomi importanti del partito avrebbero chiesto una modifica allo statuto per poter votare la sfiducia e aprire ufficialmente la crisi.

La premier è attesa oggi alla Camera per il Question Time e per illustrare al Parlamento il suo nuovo piano per la Brexit in un clima di altissima tensione, con l’opposizione che ha già bocciato il nuovo programma a partire dal leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, che ha parlato di un “accordo riciclato”.

Anche Sir Keir Starmer, segretario “ombra” alla Brexit, ha definito la proposta di May “troppo debole”: intervistato da radio BBC 4, ha aggiunto che è tempo per May di “ammettere la sconfitta. Penso che farebbe bene ritirare il voto e a fermarsi, perché non sta andando da nessuna parte”.

A difenderla sono rimasti alcuni membri del governo, a partire dal ministro dell’Ambiente, Michael Gove, che conferma l’accordo come il solo utile per la Brexit ma ipotizza uno slittamento del Withdrawal Agreement Bill oltre il 3 giugno così che la premier “si prenda un po’ di tempo” e “rifletta”.

L’unico ad aver tratto vantaggio dal clima di estrema incertezza che aleggia su Downing street sembra essere Nigel Farage: gli ultimi sondaggi per le elezioni europee danno il suo nuovo Brexit Party in testa fra il 30 e il 34% dei voti a seconda degli istituti, seguito dal Labour Corbyn poco oltre il 20% e i Liberaldemocratici di Vince Cable in netta ripresa. Quarti i conservatori, sprofondati attorno al 12%.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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