(Teleborsa) – Giornata nera per il Premier britannico Boris Johnson, andato ko in Parlamento dopo il via libera a una mozione che, di fatto, è il primo passo per fermare il “No Deal”, l’uscita dall’Ue senza accordo. Voto finale 328 contro 301, ottenuto anche grazie al sostegno di una ventina di deputati conservatori ribelli che, secondo quanto anticipano i media saranno espulsi ipso facto dal gruppo parlamentare Tory. Nulla ha potuto la retorica belligerante del Premier, che aveva intimato ai deputati di non approvare un ulteriore rinvio della Brexit.
In concreto, la legge proposta dalle opposizioni concede a Johnson la possibilità di raggiungere un nuovo accordo al summit del 17-18 ottobre, ma in caso di fallimento, lo costringe a chiedere un rinvio fino al 31 gennaio. Il voto di ieri sera ha formalmente avviato la procedura parlamentare per consentire ai ribelli di votare la legge, già a partire da oggi, mercoledì 4 settembre. Johnson fa la voce grossa ed esclude un rinvio, confermando subito la richiesta di elezioni per il 14 ottobre (prima cioè dell’uscita, fissata ad ora al 31 ottobre) ma ormai appare in evidente difficoltà: poche ore prima, aveva perso la maggioranza assoluta numerica alla Camera dei Comuni dopo che il deputato Phillip Lee ha annunciato il passaggio ai liberal democratici.