(Teleborsa) – La Banca Centrale d’Inghilterra non ha sbagliato sulla Brexit. Il governatore Mark Carney difende le previsioni dell’istituto che nel 2016 parlarono di un rischio recessione in caso di addio all’UE e che a oggi sono state smentite dai risultati dell’economia inglese.
La recessione non ha travolto Londra, non ci sono stati 800mila licenziamenti – come dichiarò il governatore a ridosso del voto – la sterlina ha retto ed è per questo che molti parlamentari sostenitori della Brexit hanno chiesto le scuse dell’istituto per aver diffuso “notizie isteriche”.
Le scuse di Carney non sono mai arrivate anche perché, sostengono dalla BoE, quello che era stato previsto (crescita più lenta, calo della sterlina e inflazione più rapida) si è avverato, pur se contenuto.
Non si tratta di un dettaglio, fa notare la stampa britannica: in discussione c’è soprattutto la credibilità della BoE, in attesa dei dati sulle previsioni economiche che saranno resi noti giovedì, dopo l’accordo con l’UE che ha posticipato l’addio all’Unione al 31 ottobre.
Le previsioni di febbraio erano infatti basate sul fatto che la Gran Bretagna avrebbe lasciato l’UE il 29 marzo in modo ordinato, cioè con un accordo, quello firmato da Theresa May con Bruxelles e che è stato più volte bocciato in Parlamento.