Nei primi tre mesi del 2019 la Borsa di Milano è stata fra le più performanti al mondo, seconda solo al Csi 300 di Shanghai. E’ quanto si apprende dal confronto fra i maggiori indici azionari globali, aggiornati a fine marzo. La maggiore borsa cinese domina la classifica con una variazione positiva del 32%. A distanza seguono, vicinissimi, il Ftse MIB e il Nasdaq Composite (+17 e +16,5%); alle spalle si trova, poi, l’indice di riferimento francese Cac40 (+14,6%).
Con un rialzo intorno al 13%, proseguono la graduatoria l’Hang Seng Index, il paniere Ibovespa brasiliano e l’S&P 500. Milano, dunque, batte anche l’indice di riferimento europeo Euro Stoxx 50, il cui incremento nei primi tre mesi è stato del 12,9%. Completano la top 10 lo Swiss Market Index (+12,80%) e l’indice canadese S&P/TSX Composite Index (+12,4%)
Come rilevato dal macro strategist di Deutsche Bank, Craig Nicol, i primi tre mesi del 2019 hanno reso la vita facile ai mercati finanziari, visto che i ritorni positivi hanno caratterizzato quasi tutte le asset class. Il primo trimestre del 2019, ha scritto Nicols in una nota “sarà indubbiamente considerato uno dei più memorabili in assoluto, data la vastità dei rendimenti totali positivi in tutte le classi di attività”.
Al di là dei listini azionari, le asset class che hanno prodotto i maggiori ritorni sono il petrolio (Wti, prima ancora che il Brent), il rame, così come l’indice Crb che traccia l’andamento di un paniere di materie prime.