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Bongiorno: “O si sciolgono i nodi o non si va avanti”

(Teleborsa) – Se fino ad oggi Lega e M5S hanno trovato una sintesi, ora “su una serie di materie sul banco del Governo si stanno evidenziando contrasti particolarmente stridenti: o si sciolgono i nodi o non si riesce ad andare avanti, il momento è decisivo“.

Sono alcune delle dichiarazioni della ministra per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, rilasciate durante il forum Ansa. La ministra ha voluto chiarire che lo scontro “non è sulle poltrone, non c’è un problema di rimpasto, ma è relativo esclusivamente ad alcune tematiche che devono trovare una sintesi”.

Ad oggi – ricorda Bongiorno – sono tre i temi chiave per la sopravvivenza del governo: lavori pubblici, autonomia, giustizia. Sull’ultimo tema, la distanza non sembra essere diminuita visto che la titolare del dicastero ha ribadito che la riforma della giustizia firmata dall’attuale Guardasigilli Alfonso Bonafede (M5S) “non è quella della Lega. Avremmo voluto una grande riforma, più coraggiosa”.

Per quanto riguarda il suo campo d’azione, la ministra ha sottolineato che “esistono già amministrazioni di serie A e di serie B“, dovuta a una “eterogeneità della P.a., diverse velocità” e chiedere l’autonomia differenziata vuol, dire “chiedere di gestire al meglio altre fette di competenze. Non si crea un divario ma si danno nuove opportunità anche al Sud. L’auspicio è che si trovi una sintesi”.

“Uno dei temi che incide sulla qualità delle prestazioni nella pubblica amministrazione è che paghiamo chi non va a lavorare – ha continuato Bongiorno -. Ci sono sistemi preistorici, si entra con il cartellino e l’assenteismo è un fenomeno cronico. È incredibile non riuscire ad introdurre un sistema di controllo biometrico: addirittura mi si è opposto il problema della privacy, ma se devo mettere sulla bilancia l’interesse della collettività e la privacy, non ho dubbi che debba prevalere il primo”.

Infine, è arrivato l’annuncio della creazione di un percorso di laurea per la P.A dal 2020, con l’obiettivo di “abbassare l’età media” dei dipendenti pubblici ma anche di creare un “orgoglio di far parte della P.A che oggi non c’è”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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