(Teleborsa) – Niente più frecce nell’arco delle compagnie telefoniche per rimandare il rimborso automatico in bolletta dovuto ai giorni erosi con la tariffazione a 28 giorni.
A mettere la parola fine su una vera e propria odissea, è arrivata la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso di Vodafone, Fastweb e Wind 3. Per Tim, che ha presentato ricorso in un secondo momento, non è stata ancora emessa una sentenza, tuttavia anche in questo caso c’è da aspettarsi un pronunciamento analogo a quello appena emesso per gli altri gestori dato che la vicenda e le ragioni delle parti sono le stesse degli altri operatori. Coinvolti circa 10 milioni di clienti ai quali sono stati “illegittimamente erosi giorni” a partire dal giugno 2017, con il risultato di pagare, di fatto, tredici mensilità annue.
Il ricorso delle compagnie a seguito della decisione del Tar aveva sospeso i rimborsi ai consumatori fissati in prima istanza entro il 31 dicembre 2018 ( termine spostato al 31 marzo 2019 e successivamente a fine maggio 2019).
Come previsto dall’Autorità per le comunicazioni, i soldi erosi per la fatturazione a 28 giorni per i contratti di telefonia fissa e integrata, nel periodo intercorso tra il 23 giugno 2017 e la primavera 2018, dovranno essere restituiti e il rimborso dovrà avvenire nella prima bolletta utile.
SCATTANO I RIMBORSI – Attese le prime restituzioni tra agosto e settembre, anche se alcune compagnie si sono mosse con offerte “speciali” ai propri consumatori per dare loro la possibilità di una scelta alternativa al rimborso.
ESULTA UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI: “Vittoria! Habemus rimborsum! Era ora! Finalmente si chiude una brutta e vergognosa vicenda e viene riconosciuto il sacrosanto diritto dei consumatori di riavere quello che le compagnie telefoniche hanno indebitamente percepito violando le delibere dell’Authority”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che aggiunge: “Ora le compagnie dovranno restituire i giorni illegittimamente erosi. I giorni di rimborso che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri utenti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018. Gli operatori dovranno posticipare la data di decorrenza della fattura per un numero di giorni pari a quelli erosi (eventualmente spalmati su più fatture)”.
Esprime soddisfazione anche FEDERCONSUMATORI – “Sin dall’inizio di quella che è diventata una vera e propria odissea per gli utenti coinvolti abbiamo sottolineato la necessità di non subordinare le compensazioni all’inoltro di richieste, moduli o ad altre procedure ed ora anche il Consiglio di Stato si è pronunciato in questa direzione, ribadendo che i rimborsi debbano appunto essere automatici, come peraltro già stabilito da AGCOM”, si legge in una nota ufficiale.
“Le compagnie telefoniche hanno tentato in ogni modo di opporsi a tale automatismo ma ora non hanno più scampo e saranno costrette a restituire i giorni erosi. Chi in questi mesi ha modificato il proprio gestore dovrà ancora attendere una apposita delibera di AGCOM, che ci auguriamo giunga al più presto.
Come Federconsumatori ci siamo battuti per tutelare gli utenti nell’ambito di questa vicenda, quindi ora accogliamo positivamente il pronunciamento e chiediamo che le compagnie ottemperino in tempi brevi a quanto deciso dal Consiglio di Stato, riconoscendo finalmente agli utenti ciò a cui hanno pienamente diritto”, conclude il comunicato.