(Teleborsa) – Mano pesante dell’AGCOM nei confronti di Sky Italia alla quale viene comminata una multa da 1 milione di euro per non aver ottemperato alla diffida impartita nel febbraio 2018 relativa al ripristino della periodicità della fatturazione e dei costi dell’abbonamento su base mensile, nonchè alle modalità di esercizio del diritto di recesso da parte degli utenti.
“In relazione alla trasparenza, immediatezza e completezza delle informazioni relative alla modifica della cadenza di calcolo e fatturazione delle offerte su base mensile, spiega l’Agcom, Sky Italia, nonostante la diffida impartita ha continuato a fornire ai propri clienti una informativa incompleta con particolare riferimento alla variazione del corrispettivo mensile delle medesime offerte e alla garanzia del diritto di recesso senza costi da parte degli utenti. Sky, omettendo di evidenziare elementi contrattuali rilevanti, ha condizionato il diritto di scelta degli utenti e non ha adottato misure di tutela efficaci al fine di rendere edotti gli utenti dell’incremento mensile di spesa e della facoltà di sciogliere il vincolo contrattuale senza costi”.
L’Agcom, pertanto, ordina a Sky Italia di pagare la sanzione amministrativa pecuniaria di 1 milione di euro e ingiunge alla società di versare la somma entro 30 giorni dalla notificazione del provvedimento.
SKY ANNUNCIA RICORSO – Sky Italia, intanto, fa sapere che ha intenzione di ricorrere al Tar contro la delibera dell’Agcom e fa presente “di essersi limitata, ormai un anno fa, a riparametrare il corrispettivo dell’abbonamento annuale, rimasto invariato, in 12 ratei mensili anzichè in 13 ratei quadri-settimanali, come imposto dalla legge 172/2017, a decorrere dal 5 aprile 2018”.
Ciononostante, sottolinea ancor il gruppo tv, Sky “prende atto con rammarico che l’Autorità ha ritenuto che ciò abbia determinato una variazione contrattuale da parte di Sky”. Pur ribadendo il pieno rispetto per la valutazione dell’Autorità, Sky “ritiene di aver agito conformemente alla normativa e confida che la correttezza del proprio operato emergerà da un esame più approfondito in sede di ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria amministrativa”.
CODACONS PLAUDE ALLA SANZIONE – Il ripristino della fatturazione delle offerte su base mensile ha dato il via libera ad una serie di irregolarità a danno degli utenti, le cui scelte economiche sono state pesantemente influenzate dalla mancanza di informazioni rese e dalla scarsa trasparenza in fatto di recesso – commenta il Presidente del Codacons Carlo Rienzi – Pertanto la multa dell’Agcom deve essere difesa in ogni sede, e speriamo che in caso di ricorso della società al Tar la sanzione sia confermata, rafforzando così i diritti dei consumatori lesi dallo strapotere delle grandi società” – conclude.