(Teleborsa) – “Serve una riforma fiscale complessiva per ridare competitività al Paese”. Ad affermarlo è il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che, ieri sera, ospite del programma di approfondimento di Sky Tg24, “Il Confine”, è intervenuto su Flat tax, Pil, deficit e salario minimo.
“In Italia c’è un carico fiscale sul lavoro che arriva fino al 120% e la risposta non è il salario minimo né la flat tax” ha affermato Boccia invitando il Governo a fare “un bagno di realismo” e a “cambiare le priorità in termini di contratto”. Per Boccia è sbagliato parlare di flat tax in termini generalisti ma è necessario “entrare nel merito di una riforma fiscale che aiuti il Paese a competere a apra il mondo del lavoro a partire dai giovani”. Il Presidente di Confindustria non condivide nemmeno l’idea espressa nel Def di rimettere mano in maniera sostanziosa alle dismissioni per finanziare nuove risorse. ”Non pensiamo che in tempi così brevi si possano fare dismissioni. Questo pone di nuovo il problema sulle risorse e sulle priorità. Se le priorità rimangono quelle del Contratto di Governo c’è poco per la crescita sul fine anno e su questo saremo molto critici. Se il Governo non arrivasse a trovare questi 18 miliardi di dismissioni, la manovra di fine anno incrementerebbe il suo valore perché verrebbero meno delle risorse”, ha spiegato.
Boccia è stato critico anche sull’aumento del deficit. ”Se questo Governo, nelle figure dei due leader di partito Salvini e Di Maio, pensa di ricorrere sempre più al deficit per fare debito pubblico non troveranno la Confindustria vicina” ha affermato. Sul punto il Presidente di Confindustria ha, inoltre, avvertito sulle probabili reazioni dell’Ue sottolineando come “la sommatoria dei nazionalismi crei incompatibilità sull’incremento del deficit all’interno dei singoli Paesi”. “Credo poco all’indulgenza della Commissione Europa, anche perché i sondaggi ci dicono che la maggioranza parlamentare in Europa rimarrà più o meno la stessa. Allo stesso tempo – ha aggiunto Boccia – proprio gli alleati della Lega, Alternative fr Deutschland e la Le Pen in Francia, sono quelli che hanno criticato la prima manovra economica nel Paese che faceva ricorso al deficit”.
“Il problema è che l’approccio del Governo sull’economia è da campagna elettorale” ha affermato Boccia.
”È opportuno – ha concluso il Presidente di Confindustria – che dopo le Europee il Governo apra un tavolo con le parti sociali per costruire un confronto e cercare di arrivare a una soluzione in cui più che captare consenso si coniughino le ragioni dello sviluppo. Non possiamo pensare di continuare a parlare solo di pensioni, di flat tax e di reddito di cittadinanza. In un Paese che ha la seconda manifattura d’Europa si ha bisogno di una reazione rilevante e potente per non subire la concorrenza degli altri Paesi”.