(Teleborsa) – Evitare la procedura d’infrazione ed essere protagonisti in Europa, senza cercare pretesti per andare allo scontro per tornaconti politici. Sono alcune delle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’assemblea di Federchimica al Piccolo Teatro di Milano.
“Non andiamo allo scontro, evitiamo che questa lettera diventi un alibi: dobbiamo evitare la procedura d’infrazione che non è nell’interesse dell’Italia”, ha dichiarato il numero uno degli industriali italiani in merito alla lettera di risposta del governo alla Commissione UE. “Se vogliamo essere i protagonisti della stagione riformista dell’Ue dobbiamo ambire a posizioni di primo livello, a partire dall’indicazione del commissario che rappresenterà l’Italia nella prossima commissione”, ha aggiunto Boccia.
In merito al tema del salario minimo, rilanciato dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio in questi giorni, Boccia ricorda che “non sposta il livello di crescita del Paese”.
“Bisogna elevare i salari dei lavoratori riducendo le tasse e i contributi: il famoso cuneo fiscale”, ha aggiunto, proponendo piuttosto di detassare “i premi di produzione. Occorre un intervento organico di politica economica. Il paese non cresce con i salari minimi“, ha ricordato, pur riconoscendo che il salario minimo potrebbe essere “una delle grandi componenti” delle prossime scelte di politica economica.
Tornando al discorso del presidente della Consob, Paolo Savona, alla comunità finanziaria, Boccia ha commentato che “alcune cose sono condivisibili, quella sul debito un po’ meno“.
“L’Italia ha delle potenzialità incredibili, anche attraverso la sua impresa e il suo risparmio. Questo non vuol dire che non dobbiamo fare i conti con un debito pubblico che deve scendere”, ha chiosato.