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Blue Economy, 200 mila le imprese coinvolte

(Teleborsa) – Genova è una città dotata di una delle più importanti infrastrutture portuali nazionali, in cui l’indotto derivante dall’Economia del Mare vale circa il 10% del PIL nazionale, oltre che di ogni vocazione specifica che attenga al mare, sotto il profilo turistico, sportivo, commerciale ed economico in genere. Proprio per le sue caratteristiche e competenze, Genova può candidarsi e consolidarsi come uno dei centri di riferimento per la Blue Economy, ricoprendo un ruolo da protagonista in questo scenario in continua crescita.

Dallo sviluppo dei waterfront, alle dinamiche economiche e marittime tra Europa e Cina, fino all’evoluzione tecnologica con l’analisi delle start up per le nuove professioni. E il recente summit di Genova, con le quattro le tematiche trattate appunto sulla Blue Economy, lo ha posto in chiara evidenza. durante il summit di Genova sulla Blue economy nei giorni 13, 14 e 15 maggio.

Obiettivo dell’evento è stato quello di creare consapevolezza delle opportunità che derivano dalla Blue Economy e di creare sistema tra tutti i principali protagonisti istituzionali e imprenditoriali del territorio che utilizzano il mare come risorsa per attività industriali e sviluppo di servizi inserendoli in un’ottica di sostenibilità. Un vertice in cui si è discusso sui vari elementi che rendono l’economia del mare un fattore di crescita oltre confine.

All’Istituto Nautico San Giorgio i protagonisti della Blue Economy hanno raccontato le proprie storie ed esperienze agli studenti promuovendo le professioni nell’economia del mare. “Un genovese su due lavora nella blue economy“, ha sottolineato Marco Bucci Sindaco di Genova, aggiungendo che le attività legate al settore marittimo in città impiegano 110 mila persone su un totale di 240 mila occupati complessivi.

“Oggi la Blue Economy – ha affermato Mauro Zappia Commissario straordinario Camera Commercio di Latina – come evidenziato dal VII rapporto sull’Economia del Mare della CCIAA di Latina, coinvolge quasi 200.000 imprese pari al 3,2% del totale, producendo un valore aggiunto di 45 miliardi di euro circa pari al 2,9% dell’economia italiana”.

Sempre dal rapporto emerge che, attraverso la produzione diretta e indiretta, la filiera blu attiva, sul resto dell’economia, un valore aggiunto di 130 miliardi, portando l’incidenza sul totale del sistema produttivo al 10%. Ogni euro prodotto ne attiva altri 1,9 sul resto dell’economia, grazie all’indotto.

Centralità del porto, possibilmente ecocompatibile, logistica semplificata e un’attenzione alla ricaduta sociale sono i valori necessari secondo Roberto Pane, CFO Gruppo Spinelli per rendere Genova capitale dell’economia blu. Dello stesso avviso è il Presidente della Liguria Giovanni Toti che ha ricordato l’importanza del nodo portuale genovese da cui passa il 51% delle merci e delle attività in corso per consolidare e allargare questa posizione.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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