(Teleborsa) – Privacy e social network, un binomio che sembra non andare d’accordo. Secondo quanto ha rivelato l’agenzia Bloomberg, Facebook avrebbe pagato centinaia di contrattisti esterni per trascrivere i file audio degli utenti che hanno usato i suoi servizi.
L’azienda di Menlo Park – che si difende specificando che gli utenti interessati sono solo quelli che hanno scelto l’opzione trascrizione delle chat vocali al momento di usare la sua app di messaggistica – ha confermato la pratica assicurando, però, che è stata interrotta “più di una settimana fa” e soprattutto che non verrà ripresa.
Una pratica, quella di catturare clip audio dai dispostivi degli utenti e di “passarle” a dipendenti di società terze, profondamente invasiva della privacy, ma ahimè comune a diverse aziende. Tempo fa, sempre Bloomberg, aveva tirato in ballo Amazon raccontando di come avesse assoldato un team di migliaia di lavoratori in tutto il mondo per ascoltare le richieste audio degli utenti ad Alexa con l’obiettivo di migliorare il software. Stessa cosa faceva Siri di Apple.