(Teleborsa) – In Italia il rischio di riciclaggio continua a essere “molto significativo” ma i presidi volti a fronteggiare le criticità sono “complessivamente adeguati”. Secondo quanto rileva il rapporto dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia nel 2018 le segnalazioni per operazioni finanziarie sospette ricevute dall’Autorità sono aumentate rispetto all’anno precedente del 4,5%, attestandosi a 98.030 (+4.200 circa). Delle 98.117 segnalazioni analizzate lo scorso anno dall’Uif, il 45% è stato ritenuto a rischio medio-alto o alto mentre circa 16mila sono risultate a rischio nullo o molto basso. Oltre 35mila segnalazioni sono, inoltre, state oggetto di approfondimento investigativo da parte della Guardia di Finanza e circa 1.500 sono confluite nelle indagini della Direzione Investigativa Antimafia. Banche e Poste hanno prodotto il 72% del flusso segnaletico arrivato alla Uif. Risultano in calo, invece, le segnalazioni delle fiduciarie e dei professionisti, ad eccezione dei notai.
Nonostante le segnalazioni di operazioni sospette siano aumentate nel numero e mediamente migliorate nella qualità; la rete di collaborazione tra autorità sia solida; e gli scambi informativi con l’estero siano diventati più sistematici – sottolinea il Rapporto – permangono carenze nella partecipazione al sistema da parte di alcune categorie di operatori e nella collaborazione offerta da non pochi paesi esteri.
“Occorre che il quadro normativo persegua una dimensione effettivamente globale e trasversale tra i diversi comparti e che l’azione di prevenzione e contrasto non si esaurisca nell’ambito dei singoli paesi ma si svolga in modo integrato cosi’ da risultare sostanzialmente unitaria”, afferma l’Uif. Nuove tipologie di operatori e di prodotti richiedono, infatti, una rapida riflessione sugli adeguamenti necessari per evitare pericolose incrinature nei presidi antiriciclaggio e disparità concorrenziali.
“Un notevole passo indietro” per il direttore dell’Uif, Claudio Clemente, è stato compiuto con l’eliminazione dalla normativa italiana dell’obbligo per la Pubblica amministrazione di segnalare le operazioni sospette (sos) all’Unità. Il meccanismo virtuoso messo in moto negli ultimi anni (sebbene l’obbligo per la Pa fosse in vigore dal ’91) è stato bloccato dalla riforma del 2017 che ha tramutato l’obbligo in un generico “dovere di comunicazione”, attualmente del tutto disatteso. “Si pensa che le sos riguardino solo la corruzione invece la Pubblica amministrazione ha una visione sull’esterno molto più ampia e può intercettare la criminalità organizzata” spiega Clemente.
Tuttavia, la quarta direttiva sull’antiriciclaggio affiderà all’Uif un nuovo potere di indagine sui movimenti di contante che per Clemente “apre un mondo”. L’Autorità potrà, infatti, richiedere l’invio delle comunicazioni su prelievi e versamenti presso banche, Poste e istituti di pagamento per riuscire a intercettare quei flussi che oggi possono sfuggire alle sos che le banche fanno obbligatoriamente. “Ci verranno segnalati i soggetti che effettuano, nel corso di un mese, operazione di prelevamento o versamento di più di diecimila euro” – spiega Clemente –. Questo nuovo strumento deve spingere le banche e gli altri intermediari finanziari a comunicarci tutto quello che sanno su chi movimenta tanto contante”. Le prime comunicazioni, riferite ad aprile 2019, arriveranno alla Uif a settembre.
L’obiettivo dell’Uif è, inoltre, quello di estendere progressivamente il perimetro degli obblighi antiriciclaggio a soggetti con attività significativamente diversa per innalzare l’efficacia complessiva del sistema, adattando il modello segnaletico alle peculiarità dei diversi operatori. Un’iniziativa in tal senso è stata, ad esempio, realizzata con successo per i money transfer per semplificarne la collaborazione e migliorare la qualità del flusso informativo e nei prossimi mesi, analoghi adattamenti entreranno in vigore per i settori del gioco e delle carte di pagamento. Sono allo studio, inoltre, interventi per realizzare specifiche modalità di segnalazione per il comparto delle valute virtuali.