(Teleborsa) – Debito pubblico in diminuzione a settembre a 2.439,2 miliardi di euro, in calo di 23,5 miliardi rispetto al mese precedente. E’ quanto emerge dagli ultimi dati della Banca d’Italia su fabbisogno e debito.
La riduzione è da attribuire alle disponibilità liquide del Tesoro (-43,7 miliardi), che hanno più che compensato il fabbisogno (22,6 miliardi). Gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente ridotto il debito di 2,3 miliardi.
Guardando alla ripartizione per settori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 23,2 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,3 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 28,0 miliardi, in linea con il dato del 2018 mentre nei primi nove mesi del 2019 le entrate tributarie sono state pari a 305,2 miliardi, in diminuzione dell’1,0 per cento (3,1 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è dovuto alla proroga all’autunno delle scadenze dei versamenti in autoliquidazione dei contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale. Al netto delle disomogeneità contabili si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole.