(Teleborsa) – Le “obbligazioni verdi”, meglio note come Green Bond, sono strumenti finanziari relativamente nuovi che marciano ad un tasso di crescita straordinario. Di fatto, obbligazioni come tutte le altre, la cui emissione però è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni.
LA SPINTA “GREEN” – Proprio di recente, la Commissione Europea ha puntato i riflettori su potenzialità e funzionamento del mercato delle obbligazioni verdi, illustrando un pacchetto di misure intitolato “Energia pulita per tutti gli europei”, in linea con il quale dal 2021 sarà necessario un supplemento di 177 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi individuati per il 2030 su clima ed energia per i quali questi nuovi meccanismi di finanziamento e di investimento potrebbero giocare un ruolo essenziale.
L’idea alla base dei green bond ha fin qui ampiamente dimostrato di essere efficace: un mercato che funziona e continuerà a esistere, ma si trova a un punto di svolta secondo Axa Investment Management. Nel mercato delle obbligazioni green serve dunque una nuova tipologia di “transition bond”, che consenta alle aziende di reperire risorse per finanziare progetti a più ampio raggio come ad esempio la cattura e lo stoccaggio di carbonio, gli impianti di cogenerazione e le infrastrutture per il trasporto di gas.
PAROLA D’ORDINE SOSTENIBILITA’ – Occorre istituire una nuova classe di bond della transizione energetica per aiutare un più ampio numero di aziende a diventare più sostenibili e favorire così una più efficace lotta ai cambiamenti climatici. Lo sostiene, appunto, Axa Investment Management, uno dei principali investitori globali, che considera essenziale affiancare ai tradizionali “green bond”, che devono restare un segmento a sé stante, una nuova categoria di “transition bond” destinata alle aziende di vari settori industriali che non hanno sufficienti investimenti in fonti rinnovabili ma che vogliono comunque ridurre il proprio impatto ambientale.
Climate Action bond, l’esempio di Snam – Un esempio di transition bond è stato il Climate Action bond da 500 milioni di euro lanciato con successo da Snam nella prima parte del 2019. Questo bond, il primo del genere in Europa e il secondo al mondo, ha l’obiettivo di finanziare alcuni investimenti in transizione energetica previsti dal progetto di innovazione “Snamtec”: dunque non solo in asset 100% green ma anche in attività per ridurre l’impatto ambientale.
“I transition bond – commenta Yo Takatsuki, a capo della divisione ESG and Engagement di Axa IM – permetterebbero di fornire una fonte di finanziamento alternativa dedicata specificamente a un percorso per aiutare le aziende a diventare più green”.