(Teleborsa) – Fumata nera nell’incontro tra ArcelorMittal e i sindacati sulla Cassa integrazione ordinaria per i 1395 dello stabilimento di Taranto. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, che avevano chiesto il rinvio della Cigo in vista del tavolo di crisi convocato al Mise per il 4 e il 9 luglio, il gruppo ha confermato la procedura che inizierà da lunedì.
In risposta alla decisione della società, le organizzazioni sindacali hanno proclamato 8 ore di sciopero su tre turni per il 4 luglio in segno di protesta.
“Nonostante i vari incontri – hanno dichiarato Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Ugl – ancora ad oggi l’azienda ha mostrato una totale chiusura sulle richieste avanzate da noi. Arcelor Mittal ha deciso di fatto di voler proseguire unilateralmente, con l’avvio della procedura di Cigo, assumendosi una responsabilità che peserà nei rapporti futuri con i lavoratori e le loro rappresentanze”.
La vicenda ha visto un’impennata dopo la dichiarazione del gruppo che ha paventato la chiusura dello stabilimento di Taranto dal prossimo 6 settembre in mancanza di una tutela legale a seguito della legge sull’immunità voluta dal ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio e inserita nel dl crescita.
La maggioranza si è però divisa su questo tema. In un’intervista, il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia (Lega), ha dichiarato di essere pronto a inserire l’immunità “nel primo provvedimento utile” pur di non far chiudere l’acciaieria tarantina.
Per la ministra al Sud, la pentastellata Barbara Lezzi è invece “doveroso respingere, con serietà e responsabilità, la spinta verso la conservazione di privilegi inaccettabili quali il ripristino dell’immunità per Arcelor Mittal”.