(Teleborsa) – Ad oggi pensare alle nostre abitudini di acquisto senza ricorrere ad Amazon stando cioè comodamente seduti, liberi di scegliere tra una vastissima gamma a portata di click, sembra davvero impossibile. Eppure, c è stato un tempo e neanche troppo lontano in cui ne abbiamo fatto a meno.
Basti pensare infatti che il sito italiano della piattaforma Amazon è arrivato solamente nel 2010, meno di un decennio fa. Da quel momento il gruppo guidato da Jeff Bezos ha iniziato la sua espansione a macchia d’olio in più aree del nostro Paese, mettendoci piede fisicamente, grazie ai tantissimi centri di distribuzione. Come sempre lo dicono i numeri: la società ha affermato di aver investito in tutto 1 miliardo e 600 milioni di euro, creando anche 5.500 posti di lavoro in Italia. Una vera e propria invasione, ovviamente pacifica.
La rete di Amazon in Italia – Amazon pianta la sua prima bandierina nel BelPaese in Italia nel 2011, inaugurando il centro di distribuzione di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza.
Di li in poi, mette il turbo come raccontano, ultime in ordine di tempo, le inaugurazioni dei cinque siti nel solo 2018, a Buccinasco (Milano), Burago di Molgora (Monza Brianza), Roma Magliana, Brandizzo (Torino) e Casirate d’Adda (Bergamo).
Ma c’è di più: agli inizi di aprile, la società ha annunciato che aprirà un deposito ad Arzano, in provincia di Napoli, il primo investimento del gruppo nel Sud Italia. Intanto, Il Sole24Ore anticipa altri tre “progetti in corso”: a Santarcangelo di Romagna, Spilamberto (Modena) e Castelguglielmo (Rovigo).
Un interesse per il nostro Paese neanche troppo nascosto. Anzi, dichiarato, come testimoniano alcune mosse che possiamo definire a buon diritto,“strategiche”. Fino allo scorso anno,a capo di Amazon in Italia e Spagna c’era il francese Francois Nuyts, cui è subentrata, al momento della successione, l’italiana Mariangela Marseglia che in una intervista rilasciata poco tempo fa a Forbes, ha giocato a carte scoperte, ribadendo senza troppi giri di parole che gli investimenti in Italia continueranno. “Anzi, stanno accelerando, perché dobbiamo seguire la crescita del mercato locale e della penetrazione del digitale”.
COSA SI NASCONDE DIETRO “ALL’INVASIONE” – Presto detto. Esplorare i mercati con le maggiori potenzialità per inserirsi laddove ci sono margini di crescita. Intenzione del colosso dell’e-commerce è, dunque, seguire da molto vicino, giocando in casa appunto, l’evoluzione digitale italiana.
Alla base una considerazione: sotto l’aspetto digitale, possiamo considerarci un Paese in via di sviluppo, che sta muovendo i primi passi. Siamo in ritardo e proprio per questo “appetibili”, con grandi potenzialità, rispetto ad altri mercati già avviati, che marciano invece a passo più spedito del nostro.
Lo conferma il rapporto di Casaleggio Associati “E-commerce in Italia 2019”: il giro d’affari generato dalle vendite online nel 2018 è stato di 41,5 miliardi di euro, il 18% in più rispetto all’anno precedente. Come dire, il meglio deve ancora venire. E Amazon, vuole “fisicamente” esserci.