(Teleborsa) – Amazon potrebbe aver usato dati sensibili provenienti dai venditori indipendenti che operano sulla sua piattaforma. È quanto vuole accertare la Commissione Ue che ha aperto un’inchiesta formale antitrust per sospetta violazione delle regole della concorrenza.
“I consumatori europei acquistano sempre più online. Il commercio elettronico ha stimolato la concorrenza nel commercio al dettaglio e ha portato pià scelta e prezzi migliori. Dobbiamo assicurarci che le grandi piattaforme online non eliminino questi vantaggi attraverso un comportamento anticoncorrenziale. Ho quindi deciso di esaminare molto attentamente le attività di Amazon e il suo duplice ruolo di marketplace e rivenditore per valutare la sua conformità con le regole di concorrenza dell’Ue”, ha dichiarato la responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager.
“Fornendo un mercato per venditori indipendenti – spiega la Commissione europea – Amazon raccoglie continuamente informazioni sulle attività svolte sulla sua piattaforma e l’indagine preliminare della Commissione rivela che Amazon utilizza informazioni sensibili sulla concorrenza sui venditori del mercato, i loro prodotti e le loro transazioni sul mercato”. Per questo motivo, attraverso un’indagine approfondita, la Commissione ha annunciato che esaminerà gli accordi standard tra Amazon e i fornitori di marketplace che consentono al business retail di Amazon di analizzare e utilizzare dati di fornitori di terze parti, al fine di chiarire se l’utilizzo di tali dati da parte di Amazon, nella sua veste di rivenditore, incida sulla concorrenza.
FUNZIONE “BUY BOX” – Sotto la lente della Commissione è finita anche la cosiddetta “Buy Box”, ovvero la finestra che ogni cliente della piattaforma vede in alto a destra della scheda prodotto e che consente di acquistare la merce con un semplice click. All’interno del riquadro è presente solo il pulsante “Aggiungi al carrello”, senza riferimenti ad alcun venditore in particolare. L’utente, cliccandoci, non sa, dunque, da chi sta acquistando. È, infatti, lo stesso negozio elettronico a stabilire il venditore privilegiato che potrà usufruire della Buy Box. Un vantaggio, per i venditori – spiegano dalla Scuola Ecommerce – simile alla “prima posizione” nei risultati su Google: chi la vince, aumenta esponenzialmente le possibilità di monetizzare il proprio business online. Al punto che il 90% degli acquisti su Amazon avviene proprio tramite la Buy Box. A regolarne l’assegnazione è un algoritmo che Amazon si guarda bene dal rendere di dominio pubblico. Per questo motivo l’Ue vuole accertare il ruolo dei dati nella selezione dei vincitori e verificare se “le pratiche in questione possono violare le regole in materia di accordi anticoncorrenziali tra imprese e/o abuso di posizione dominante”.
LA REPLICA DI AMAZON – Dopo che la Commissione ha informato Amazon e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri dell’apertura del procedimento, Amazon ha assicurato la propria collaborazione. “Collaboreremo pienamente con la Commissione europea e continueremo a lavorare duramente per sostenere le imprese di tutte le dimensioni e aiutarle a crescere”, ha reso noto l’azienda.