(Teleborsa) – Fumata nera dopo l’incontro al Mise tra sindacati e il ministro Luigi Di Maio sulla vicenda Alitalia. Al termine dell’incontro è stato infatti confermato lo sciopero dell’intero settore del trasporto aereo di 4 ore per il 26 luglio e di 24 ore per piloti ed assistenti di volo del gruppo.
“Il tempo scorre inesorabile e la cassa di Alitalia viene erosa giorno dopo giorno”, si legge in una nota emessa da Fnta, in rappresentanza dei piloti e degli assistenti di volo delle associazioni Anpac, Anpav e Anp.
“I lavoratori vivono in un clima di incertezza ed è solo grazie alla loro dedizione e sacrificio che i passeggeri possono ancora essere trasportati in sicurezza e qualità”, continua la nota che chiede al governo di “definire la compagine azionaria con soggetti del settore che siano industrialmente e finanziariamente solidi e credibili che diano vita ad un’offerta incentrata su un piano industriale anch’esso solido e credibile che consenta il reale rilancio di Alitalia”.
“In quest’ottica – aggiunge la nota – Fnta esprime grande preoccupazione per il potenziale consolidamento di una ipotesi di piano industriale prodotta da Delta ed Fs, con possibili ‘suggerimenti interessati’ da parte del gruppo Air France, che non renderà possibile un vero rilancio di Alitalia”.
“Speriamo che il prossimo incontro sia più positivo, noi abbiamo ribadito la nostra posizione, il governo sembra ci ha convocato per smentire quanto scritto dalla stampa su Atlantia”, ha dichiarato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell’incontro al Mise, riferendosi all’incontro successivo a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte. “Abbiamo preso atto, ma non abbiamo compreso il motivo di questa riunione.
“Per noi Cgil la differenza la fa il piano industriale: che investimenti si fanno, quali aerei si comprano. Ci aspetteremmo a luglio un nuovo incontro per avviare confronto serio su piano industriale”, ha commentato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. “Per noi come si è già detto, oltre a zero esuberi – ha ricordato – e nessun taglio dei contratti serve capire che piano industriale stanno mettendo in piedi che non può essere di tagli alla flotta”.
“Occorrono risposte chiare sugli investimenti, sulle rotte e soprattutto sulla tutela del personale”, ha aggiunto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “I tempi si stanno allungando troppo. Se il 15 luglio si intende davvero chiudere il cerchio sulle offerte vincolanti – ha detto – bisogna conoscere bene quali sono le differenze tra le tre offerte pervenute, il piano industriale e come si intende rilanciare si la nostra compagnia di bandiera”.