Alibaba chiude in anticipo la raccolta ordini per la sua quotazione sul mercato di Hong Kong. Lo riportano indiscrezioni raccolte da CNBC, secondo cui grazie a una domanda boom il gigante cinese dell’e-commerce avrebbe deciso di anticipare i tempi del closing, in vista di una quotazione, che si preannuncia la più grande dell’anno.
Si parla di una raccolta pari a 13,8 miliardi di dollari Usa. I libri sono stati chiusi alle sei di questa mattina (ore italiane) invece che alle 10.
Alibaba fisserà il prezzo definitivo entro domani e il titolo entrerà in contrattazione a Hong Kong il 26 novembre. Il gruppo emetterà 500 milioni di azioni ordinarie più 75 milioni di titoli a servizio della green-shoe. Dei 500 milioni di azioni, 12,5 milioni sono riservati agli investitori retail. Il colosso cinese ha la possibilità di aumentare l’offerta dedicata ai risparmiatori fino a 50 milioni di titoli, ovvero il 10% dell’offerta complessiva.
La società ha annunciato inoltre che le azioni retail avranno un prezzo massimo di 188 dollari di Hong Kong, circa 24 dollari Usa. Mentre la quota venduta al segmento degli investitori istituzionali potrà avere una quotazione maggiore.
Perché la quotazione ad Hong Kong?
Secondo gli analisti stabilire una base al di fuori degli Stati Uniti dà diverse opzioni alla società quotata a Wall Street, specialmente alla luce della disputa commerciale sino-statunitense. Si tratterebbe di una “quotazione come valvola di sfogo”, secondo Travis Lundy, analista presso Quiddity Advisors che scrive per SmartKarma.
“Gli investitori possono prendere in consegna o comprare e vendere azioni (ad Hong Kong), qualora i rapporti tra Cina e Stati Uniti dovessero peggiorare. Ciò dovrebbe essere ritenuto un vantaggio non trascurabile per una qualsiasi società cinese quotata negli Usa”, ha aggiunto.
Ma non solo. La quotazione rappresenta anche la conclusione di oltre sei anni di dibattiti, consultazioni e modifiche alle regole che hanno preso il via con la decisione di Alibaba di quotarsi a New York invece che a Hong Kong nel 2013.
La scelta era legata al rifiuto da parte di Hong Kong di rivedere la propria posizione sull’obbligo “un’azione, un voto” e accettare la singolare governance di Alibaba, dove un gruppo ristretto controlla la maggioranza dei seggi in cda.
La Ipo più grande del 2019
La quotazione di Alibaba a Hong Kong è la più grande al mondo quest’anno dopo l’ipo di Uber, che a maggio aveva raccolto 8 miliardi di dollari.
Numerosi operatori di mercato ritengono che la possibilità di scambiare titoli di Alibaba oltre a quelli del suo grande concorrente Tencent incoraggerà altre imprese tech a quotarsi a Hong Kong, ridando smalto alla reputazione della piazza cinese che oggi ha fama di listino per società statali cinesi ingessate e conglomerati domestici controllate da magnati.