(Teleborsa) – Si conclude una settimana travagliata per Air Italy, impegnata sul fronte interno per le ostilità che la compagnia (ex Meridiana) ha aperto con Alitalia e legate alla continuità territoriale da Olbia, ma anche costretta a difendersi contrattaccando alle accuse mosse dai tre principali vettori statunitensi che mal digeriscono il suo ingresso sul mercato americano con i voli diretti dall’Italia.
In Sardegna si è creata una situazione di stallo pericoloso, in quanto, dopo avere accettato il 28 marzo scorso di operare i voli dall’aeroporto Costa Smeralda verso Linate e Fiumicino senza compensazioni economiche, Air Italy ha contestato la decisione assunta il 9 aprile da Alitalia il 9 aprile scorso di fare altrettanto, avvalendosi del diritto acquisito come vincitrice del bando regionale sulla continuità territoriale. Air Italy ha dichiarato di non accettare il condominio con Alitalia sullo scalo olbiese ed essere pronta a ritirarsi. Una presa di posizione che il governatore sardo Christian Solinas sta cercando di ammorbidire, anche alla luce delle conseguenze che ne deriverebbero, a cominciare da quanto prevede un apposito decreto ministeriale del 2018: la compagnia aerea che, avendo accettato gli oneri di servizio, rinunciasse a operare le rotte previste nei dodici mesi successivi, si vedrebbe esclusa per i successivi cinque anni dall’esercizio degli oneri di servizio pubblico sulle rotte da e per la Sardegna e dunque dal prossimo bando regionale. Inoltre, la Regione Sardegna potrebbe trattenere, tutta o in parte, la garanzia fidejussoria versata a fine marzo. Da martedì 23 si tornerà a discutere e confrontarsi. Una decisione definitiva dovrà essere assunta entro il 5 maggio.
Air Italy subisce poi l’offensiva di American Airlines, Delta e United che associano i voli diretti da Malpensa (con New York, Miami, Los Angeles e San Francisco) all’azionista Qatar Airways, presente con una quota del 49%. Con una nota ufficiale, Air Italy sottolinea di operare con la licenza di vettore italiano e con un assetto proprietario (Alisarda azionista di maggioranza al 51%) approvato da ENAC e Commissione Europea, ma soprattutto che le rotte tra Italia e Stati Uniti non sono in code-share con Qatar Airways. Una risposta netta alle dichiarazioni diffuse dai tre maggiori vettori americani che – ricorda Air Italy – “coprono il 90% del traffico transatlantico e gestiscono una flotta di oltre 2.500 aeromobili, ma si vedono minacciati da una compagnia dotata di 13 aeromobili, cinque dei quali in grado di operare sul lungo raggio”.