(Teleborsa) – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazione (AGCOM) evidenzia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura dei servizi di rete fissa. Nel giugno del 2015 oltre il 92% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno del 52%, pari ad una flessione di oltre 8,4 milioni di linee.
Nello stesso periodo (giugno 2015 – giugno 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia Fiber to the cabinet (+6,52 milioni di unità), Fiber to the home (+720 mila) e Fwa (+ 690 mila). Il peso delle linee broadband in tecnologia xDSL risulta inferiore al 45%. Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s, infatti, rappresentano a giugno 2019 circa il 22%.
Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s, infatti, rappresentano a giugno 2019 circa il 22%. delle linee broadband e ultrabroadband, rispetto ad oltre il 70% del giugno 2015. Nello stesso periodo, viceversa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 5,6 al 50,3% delle linee broadband e ultrabroadband. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,6%, seguito da Vodafone (16,8%), e da Wind Tre e Fastweb (rispettivamente 14,8% e 13,5%). Nella rete mobile, si registra su base annua un aumento complessivo di 3 milioni di sim.