(Teleborsa) – L’incertezza e le contraddizioni del nostro paese, contraddizioni legate alle disuguaglianze, sono oggetto di un’intervista con il Presidente dell’ACRI Francesco Profumo, in occasione della 19° edizione dell’indagine sul risparmio pubblicata alla vigilia della Giornata Mondiale del Risparmio.
“L’incertezza – dice Profumo – è uno degli elementi centrali in questa fase storica, abbiamo vissuto un periodo di continuità anche dal punto di vista della politica negli anni della Prima Repubblica: questo dava sicurezza alla persona ed al paese per realizzare progetti di lungo termine”. E Profumo ricorda che l’Autostrada del Sole è stata possibile realizzarla e portarla a termine proprio perché c’era stabilità nella politica.
Tutto questo – aggiunge il Presidente dell’ACRI – ci obbliga ad una profonda riflessione. “Gli altri due momenti che caratterizzano la fase storica in cui l’Italia vive è la rapidità nel cambiamento dei processi, nel passato c’era tempo per ammortizzare questo divenire continuo in maniera che le persone si potessero adattare alle novità. Oggi non è più così. Terzo elemento – dice Profumo – è la necessità di agilità, che nel momento in cui si rinnova, si deve essere pronti a reagire ad a proporre soluzioni adeguate”.
Quanto al risparmio, non perde vigore la predilezione degli italiani per la liquidità: come attesta l’indagine il 63% degli italiani predilige questa forma, il risparmio lo si vive negli ultimi 12 mesi sempre più con tranquillità, senza troppe rinunce e ciò è segno di un ritorno alla normalità economica della famiglia, come evidenzia anche la maggiore rilassatezza nei consumi.
Ma c’è una novità – sottolinea Profumo – “oggi il risparmio è strettamente connesso alla sostenibilità, il cittadino italiano ha sempre più interesse che il risparmio sia finalizzato alla sostenibilità generale del nostro sistema. Questo significa voler vivere in una società più giusta, con meno disuguaglianze e in stretta connessione con la politica sociale”.
Il nostro paese sta facendo notevoli passi avanti e, in questo settore, c’è maggiore percezione. Il processo è lungo ed è culturale. “Adesso ci si sta orientando, da un risparmio investito sul mattone ad investimenti sull’educazione dei figli. E questo è il più grande investimento che si possa fare”.
a cura di
Dino Sorgonà