(Teleborsa) – Scandito da lunghi e sentiti applausi l’intervento del presidente uscente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti – a conclusione del convegno “Esperienze di comunità. Esercizi di democrazia. Il ruolo delle Fondazioni a vent’anni dalla Legge Ciampi” è stato l’occasione per dare il suo commiato dall’Associazione.
Diversi i punti toccati da Guzzetti, intervistato da Antonio Polito. “Terzo settore e corpi intermedi sono elementi di forza della democrazia” ha affermato Guzzetti ringraziando il presidente Sergio Mattarella “perché in questi anni ha sempre espresso grande attenzione alla nostra attività” e ha continuato a richiamare il valore e il significato del terzo settore in un momento in cui “si cerca di delegittimarlo”.
Duro il suo commento sul clima che precede le prossime elezioni europee. “La paura è l’inizio della dittatura – ha affermato Guzzetti riprendendo le parole di Papa Francesco –. La democrazia traballa, c’è chi sulla paura vuole costruire i successi elettorali e vuole accentuare il disagio sociale e lo scontro, pensando così di prendere tanti voti ma senza andare da nessuna parte, però. E dico che non prenderanno neanche tanti voti”.
Sull’autonomia regionale Guzzetti ha affermato che “deve avvenire in un contesto in cui vengano rafforzate tutte le regioni”.
Il presidente uscente dell’Acri ha, infine, rivolto un appello al Governo perché, parlando di differenziale tra i Btp e i Bund, abbia “senso della responsabilità”, esortandolo a fare più fatti e lanciare meno slogan in quanto “lo spread sopra 250 punti è già insostenibile per il Paese”. Il riferimento è alle recenti frasi sullo spread pronunciate dal Vice presidente del Consiglio Matteo Salvini. “Cosa vuol dire lo spread lo mangio a colazione? Abbiamo perso un sacco di soldi in questi mesi, forse lo spread ha qualche collegamento con i mutui alle famiglie, con i finanziamenti all’economia, con gli investitori che scappano ma questi sono temi difficili e per qualcuno è più facile fare slogan”, ha aggiunto Guzzetti affermando di essere molto preoccupato per la democrazia nel Paese.