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Abi, crescono i prestiti per imprese e famiglie

(Teleborsa) – Prestiti e finanziamenti per famiglie e imprese in aumento al 31 maggio 2019, con un +1% su basa annua. È il dato che emerge dal bollettino mensile di ABI che registra un andamento positivo nella dinamica dei prestiti bancari.

Il rapporto evidenzia anche la crescita del mercato dei mutui ad aprile 2019, con una variazione positiva di +2,5% su base annua, ma al contempo una riduzione della domanda di finanziamenti alle imprese dello 0,6% su base annua.

Per quanto riguarda i tassi di interesse, si conferma la politica dei tassi bassi, al minimo storico: il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è dell’1,84% (1,86% ad aprile 2019, 5,72% a fine 2007), mentre per le operazioni di finanziamento alle imprese è dell’1,46% (1,46% anche il mese precedente; 5,48% a fine 2007), con un tasso medio sui prestiti del 2,58% (2,59% il mese
precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007)

In forte calo le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) che ad aprile 2019 si sono attestate a 32,7 miliardi di euro, in forte diminuzione rispetto ai 50,9 miliardi di aprile 2018 e ai 77,4 miliardi di aprile 2017. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 56 miliardi (pari a -63,3%).

Ad aumentare sono stati i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) che, a maggio 2019, sono stati di circa 55 miliardi di euro con una variazione pari a +3,8% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per 19 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -7,4%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è comunque in crescita del +2,1%.

Infine, livelli particolarmente bassi per lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie che, a maggio 2019 è di 201 punti base (stesso valore di aprile), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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