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BCE, il toto nomine scatterà subito dopo le elezioni europee

(Teleborsa) – Il toto nomine per le cariche più importanti dell’Eurozona sta per iniziare e prenderà il via formalmente la prossima settimana, all’indomani delle elezioni europee che determineranno gli equilibri in seno all’Europarlamento ed i rapporti di forza. La posta in gioco per queste elezioni è grande, non solo per la nomina del prossimo Presidente della Commissione Europea, secondo il sistema tedesco dello Spitzekandidaten, ma anche il nuovo Presidente della BCE, dal momento che il mandato di Mario Draghi scadrà il prossimo 31 ottobre.

Secondo l’agenzia Bloomberg, i capi di governo siederanno a cena martedì, a Bruxelles, all’indomani delle elezioni europee, per dare il via ai colloqui sul successore di Draghi, alla luce dei risultati elettorali. Solo una manciata di incontri (tre summit dei leader europei) prima della scadenza del mandato del Presidente dell’Eurotower, molto pochi per avanzare le proprie proposte sul giro di poltrone che determinerà la politica europea nei prossimi anni.

L’attuale presidente del Consiglio, Donald Tusk, ha già chiesto un “equilibrio geografico”, ma il fattore chiave è anche la rapidità con cui la “spartizione” dei ruoli sarà decisa, preferibilmente già in un vertice a giugno, pena l’ampliarsi del nervosismo e della volatilità dei mercati finanziari. Questi avranno bisogno di certezze sul futuro della politica monetaria europea, preferendo certamente un candidato che confermerà la guida accomodante che ha caratterizzato il mandato di Mario Draghi.

La BCE ha confermato già un piano di sostegno per tutto il 2019, ma se la ripresa economica non arriverà nella seconda metà dell’anno, ci sarà bisogno di estendere il periodo di accomodamento monetario al 2020. Ogni fattore di incertezza avrà conseguenze pesanti sui mercati.

La rosa di papabili per la successione è nota da tempo. Molto probabilmente il braccio di ferro si consumerà fra la cancelliera tedesca Angela Merkel, che potrebbe rilanciare il nome del Presidente della Bundesbank Jens Weidmann, ed il Presidente francese Emmanuel Macron, che potrebbe avanzare le nomine dei francesi François Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, e Benoit Coeure, già membro “di peso” del Board della BCE.

La soluzione tedesca però si scontrerebbe con la necessità di “rassicurare” i mercati, giacché il governatore della Bundesbank è noto per essere un “falco” della BCE, vale a dire più propenso ad una politica restrittiva rispetto alla posizione più accomodante dell’attuale Presidente. A sfavore di un candidato francese giocherebbe invece lo storico delle nomine, visto che il predecessore di Draghi, Jean Claude Trichet, era un francese.

Ma non sono esclusi altri nomi, ad esempio i finlandesi Olli Rehn ed Erkki Liikanen che figurano nella rosa dei papabili da tempo e avrebbero una policy più in linea con quella attuale.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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